Dal Parco Zoo Falconara alla Sardegna: l’avvoltoio grifone Sky introdotto in natura per il ripopolamento della specie a rischio
Si chiama Sky l’avvoltoio grifone (Gyps fulvus) nato lo scorso anno al Parco Zoo Falconara, e da pochi giorni partito verso la sua nuova casa: il cielo dell’isola, dove verrà reintrodotto in natura dopo un periodo di acclimatazione. La sua storia è quella di un successo tutto marchigiano nel campo della tutela della biodiversità, frutto di anni di studio, cura e dedizione.
Sky è infatti il primo esemplare nato nel progetto di riproduzione in cattività avviato dal Parco, che dal 2020 ospita un gruppo di cinque grifoni non più idonei al volo, provenienti da centri di recupero europei. Da questa colonia è nato un piccolo miracolo della natura, che oggi rappresenta una speranza per la sopravvivenza della specie in Italia.
Il giovane rapace è entrato a far parte del progetto europeo “LIFE Safe for Vultures”, che mira a ripopolare la popolazione di grifoni in Sardegna, dove il numero di esemplari è passato in pochi anni da meno di cento a oltre duecentocinquanta grazie a iniziative di tutela e prevenzione.
Sky sarà ospitato nel Centro di Allevamento e Recupero di Bonassai, in provincia di Sassari, per poi essere trasferito in una voliera di acclimatazione nel sud dell’isola, da cui spiccherà infine il volo verso la libertà.
“La nostra esperienza – spiega Gioia Gaiot, responsabile dello staff didattico-scientifico del Parco Zoo Falconara – dimostra come gli zoo moderni possano avere un ruolo chiave nella conservazione delle specie minacciate, unendo ricerca, educazione e interventi concreti sul campo. È un modo per restituire alla natura ciò che l’uomo le ha tolto”.
Il percorso di Sky sarà seguito passo dopo passo grazie a un dispositivo GPS, donato dal Lions Club Colle Guasco, che consentirà di monitorare i suoi spostamenti e raccogliere dati utili sui comportamenti di volo e sulle aree di alimentazione.
Il grifone, conosciuto come lo spazzino della natura, è un grande rapace necrofago: la sua funzione ecologica è essenziale perché contribuisce al riciclo della biomassa eliminando le carcasse e prevenendo la diffusione di malattie. Un anello indispensabile per l’equilibrio dell’ecosistema, ma fortemente minacciato da avvelenamenti, impatti con le linee elettriche e riduzione degli habitat naturali.
Oltre all’attività di conservazione, il Parco Zoo Falconara ha da anni un forte impegno nella divulgazione scientifica: solo nel 2024 sono stati realizzati oltre 400 approfondimenti e laboratori educativi dedicati agli avvoltoi, coinvolgendo più di mille studenti.
Un impegno riconosciuto anche a livello scientifico, con la presentazione del progetto “From Wild to Wild Through Captive Breeding” al convegno nazionale dell’Unione Italiana Zoo e Acquari (UIZA).
Il Parco, chiuso durante la stagione invernale, riaprirà al pubblico il 1° marzo 2026.


