Wednesday 15 May, 2024
HomeAttualitàDa Portonovo allo Stelvio. Il viaggio di Daniel Hasca per i suoi 40 anni

Il 23 giugno, alle 5 del mattino, noto hair stylist e atleta di Jesi Daniel Hasca entrerà in acqua a Portonovo per raggiungere, in 40 ore, la vetta dello Stelvio.

Un viaggio per festeggiare il traguardo delle 40 candeline spente proprio oggi, ma soprattutto un’esperienza per onorare lo sport e le emozioni uniche che è in grado di regalare. Perseveranza, impegno e sacrificio da un lato. Dall’altro, una disciplina che unisce nuoto, bicicletta e corsa.

È il 1977 quando il comandante della marina Johns Collins su una spiaggia delle Hawaii si chiese quale disciplina fosse più “atletica” tra il nuoto la corsa ed il ciclismo. La risposta si concretizzò in una gara di Triathlon superlungo, che verrà registrata con il marchio di Ironman, costituita dagli standard 3,8 km percorsi a nuoto, 180 km in bici, e una maratona di 42 km.

L’eredità di Collins viene colta da Daniel che, per festeggiare i suoi 40 anni, è pronto a vivere il “suo triathlon“, che lo porterà dal gomito delle Marche fino alla vetta dello Stelvio.

Ma come ci si allena per una tale impresa?

A raccontarci i preparativi ed il suo viaggio è direttamente Daniel dal suo salone Alternative, nel Centro commerciale La Fornace.

Alimentazione corretta e allenamento costante sono naturalmente fondamentali. “Inizio la settimana allenandomi in bici, aumentando ogni lunedì l’allenamento di due ore. Dopo la bici vado a correre, così da un punto di vista meccanico tengo il corpo allenato allo stesso modo. Il martedì faccio circa 5 chilometri di nuoto mentre il mercoledì unisco alla bicicletta anche un po’ di potenziamento in palestra. Il giovedì torno in piscina, il venerdì corsa e il sabato di nuovo bici. Mediamente vengono fuori più di venti ore a settimana di allenamento“.

Ma indispensabile, insieme alle ore di fatica, anche la conoscenza di se stessi e del proprio corpo.

Ho imparato durante gli anni -racconta- soprattutto quando ho fatto gli Ironman, che in bicicletta è più facile fare percorsi circolari piuttosto lunghi, perché il paesaggio ha il potere di distrarti dai chilometri che devi compiere. Ma mi sono reso conto che mentalmente mi fortifica molto di più se faccio più volte un itinerario più corto. Quindi, se ad esempio devo fare 240 chilometri faccio quattro volte Jesi-Serra San Quirico, perché la difficoltà sta proprio nel ripartire per rifare lo stesso percorso”.

Diventa tutto un conoscersi. Se riesci sempre a essere concentrato sul gesto, sul corpo, riesci a rendere di più”.

“È un viaggio per me. Dal punto zero delle Marche al punto più alto d’Italia”

Il 23 giugno alle 5.00 del mattino, a parte condizioni meteo estreme, entrerò in acqua a Portonovo avanti alla spiaggia Bonetti. Da lì, nuoterò verso sud, fino alla Vela, poi verso nord, fino al Trave. Saranno in tutto 5 chilometri per 1 ora e 40 di nuoto, nella quale sarò accompagnato dal fortissimo atleta di Falconara Maurizio De Angelis”.

Inizia così raccontando il suo programma di viaggio che dai chilometri a nuoto continuerà in sella alla bici: “Con la bicicletta partirò dopo il nuoto. Dopo una prima corsa di 400 chilometri il primo giorno, mi fermerò 4 ore, per poi ripartire verso le 2 del mattino in modo da essere a Bormio per l’ora di pranzo. Sono in tutto 600 chilometri“.

Ai quali seguirà infine l’ultima parte del viaggio. La parte di corsa, da Bormio fino alla vetta dello Stelvio, per un totale di circa 21,5 km.

Questo l’itinerario ufficiale del viaggio. “Dal punto zero delle Marche al punto più alto d’Italia“.

In tasca, la possibilità di allungare la parte della corsa fino alla distanza di una maratona, iniziando a correre a 21 chilometri da Bormio, quindi a 42 km dallo Stelvio, e il desiderio di compiere il viaggio in 40 ore. Durata simbolica che concretizza gli anni compiuti, ma soprattutto una sfida con se stessi, vera linfa vitale che guida ogni atleta verso il traguardo.

Pronti a seguire la sua impresa, non ci resta che augurare a Daniel i migliori auguri e buon viaggio, in attesa di ascoltare al suo ritorno, le emozioni uniche che la strada saprà regalargli.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.