Sunday 24 November, 2024
HomeAttualitàComitati di quartiere, Jesiamo chiede chiarezza su sedi di seggio, ruoli e costi

Domani cittadini dei quartieri alle urne: le questioni sollevate da Jesiamo e la risposta di Jesi in comune

Domenica 28 gennaio si terranno a Jesi le elezioni per i Comitati di quartiere. Urne aperte per l’intera giornata, dalle 8.00 alle 20.00 mentre, a pochi giorni dal voto, il gruppo consiliare Jesiamo, in un comunicato firmato dal suo presidente Daniele Massaccesi- solleva la richiesta di un riscontro riguardo alcune questioni legate, in particolare, alle sedi di seggio.

La lettera condivisa, segna tra i destinatari il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale di Jesi, il Segretario generale del Comune ed il Prefetto di Ancona e riassume l’oggetto in “eventuale ubicazione delle Sedi di seggio elettorale in locali extrascolastici“.

La ragione si fonderebbe sulla portata dell’elettorato previsto che, data la chiamata alle urne anche dei residenti nei quartieri di 16 anni, potrebbe essere potenzialmente formato, secondo il gruppo, “da più di 30 mila persone“. La perplessità sarebbe così relativa alle sedi di seggio scelte, se abbiano o meno le caratteristiche previste dalla normativa vigente quali: “uno spazio antistante la sala elettorale ove gli elettori possono attendere il proprio turno prima di fare ingresso nella sezione“, la presenza delle “quattro cabine di cui una abilitata per gli elettori con disabilità“, “lo spazio per i tavoli previsti in ogni seggio“. “In ordine all’ampiezza di ogni sede di seggio elettorale – si legge nel comunicato- benché, salvo errori, la legge non indichi il numero minimo di metri quadrati occorrenti – si deve tener conto che, al suo interno, dovranno operare i componenti dell’ufficio di sezione, i rappresentanti, effettivi o supplenti, dei partiti e dei gruppi politici o movimenti e gli elettori che votano, almeno due contemporaneamente“.

Un’ultima contestazione riguarderebbe “i ruoli di Presidente, Segretario e dei
2 scrutatori per ognuna delle 10 Sezioni Elettorali (!!) costituite, affidati in gran parte,
praticamente, a soli Consiglieri Comunali di maggioranza, a ruoli apicali dell’Amministrazione
Comunale, a Segretari di partito (di maggioranza), ad esponenti dei soli partiti o movimenti di
maggioranza, ed a stretti familiari di esponenti apicali dell’Amministrazione Comunale”. “Se tutto
legittimo, quantomeno inopportuno!
” commenta in chiusura Jesiamo aggiungendo la richiesta di un riscontro anche riguardante i costi relativi all’intera operazione elettorale.

Tempestiva la replica di Jesi in comune

Da Jesi in comune, la risposta a quanto scritto e condiviso da Massaccesi. Siamo “profondamente rammaricati – commentano – dell’atteggiamento disfattista del presidente di Jesiamo che, non trovando valide motivazioni politiche per opporsi a tale importante iniziativa, sembra volerla boicottare in maniera scomposta, tirando in ballo la normativa sulle elezioni politiche e referendarie che, come dovrebbe essere evidente, non si riferisce anche all’elezione dei comitati di quartiere.

Ancor più grave risulta l’accusa mossa dallo stesso Massaccesi rispetto ai nominativi dei componenti dei seggi elettorali che sarebbero costituti dai “soli consiglieri comunali di maggioranza e ruoli apicali dell’amministrazione comunale e segretari di partito sempre di maggioranza”. Peccato sia stato fatto un avviso pubblico aperto a chiunque (consiglieri/e di minoranza compresi/e) fosse disponibile a ricoprire tale ruolo. Evidentemente i/le consiglier* di minoranza e lo stesso presidente di Jesiamo hanno (legittimamente) preferito non mettersi al servizio della comunità in questa occasione”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.