Saturday 4 May, 2024
HomeAttualitàBullismo e cyberbullismo, baby gang: temi delicati per i giovani con il commissario Arena

L’iniziativa della Polizia di Stato entra al Cuppari di Jesi per parlare con gli studenti di importanti temi che riguardano gli adolescenti

Oggi il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi, Vice Questore Dr. Paolo ARENA, nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2023/2024 denominato “Educhiamo insieme alla Legalità”, ha incontrato gli studenti del Cuppari Salvati, insieme al dirigente scolastico Prof. Alfio Albani e agli insegnanti.

La tematica affrontata ha avuto quale titolo: “Bullismo e cyberbullismo:branco e baby gang”. L’identità dell’adolescente, è mutata negli ultimi decenni con l’avvento della società dei media. Oggi l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini a velocità sostenuta, selfie temerari, salti nel vuoto da balconi, assunzione di alcol , droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto delle regole. La causa del disagio , va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine , nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano , purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore indossando la corazza dell’aggressività, del menefreghismo.

Tale condotta si manifesta soprattutto a scuola dove ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o un soggetto isolato, emarginato e poco capace di difendersi che diviene bersaglio facile, vittima di atti di bullismo che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, percosse, lesioni, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza. Spesso, si parla di cyber bullismo perché tramite sms o filmati video, o foto si ricatta e diffama la vittima.

La vicenda del giovane Andrea che indossava i pantaloni rosa e si è suicidato perché ferito dalla cattiveria dei compagni, del “branco ”, costituisce un esempio fin troppo eloquente che non ha bisogno di commenti. Il cd Branco è il vero problema: in natura gli animali riuniti in branco puntano sempre l’animale più debole o più lento per assicurarsi il pasto con meno fatica.

Nella specie umana, il “branco” di bulli fa la stessa cosa e si connota per la violenza gratuita, per il desiderio di mostrare agli altri la propria forza e supremazia, assicurandosi un tornaconto positivo senza nessun rischio di fallimento della loro azione.

Un branco incontrollato, può degenerare in baby gang, da qui la necessità di porre un freno agendo preventivamente. Individualmente presi, i bulli, sono ragazzi e ragazze estremamente fragili anch’essi bisognosi di aiuto e rieducazione da parte della famiglia, della scuola, delle forze di Polizia.

Grazie alla legge 71/2017, la vittima di cyberbullismo ultra14enne, i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, possono inoltrare al gestore del sito internet un’istanza di oscuramento rimozione o blocco di qualsiasi dato personale diffuso in rete.

Se non si provvede entro le 48 ore, l’interessato potrà rivolgersi al garante della privacy. Inoltre, è stata estesa anche al cyberbullismo la procedura di ammonimento, in caso di ingiuria, diffamazione, minaccia, trattamento illecito di dati commesso mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altri minori.

Il Questore, convocherà il minore insieme al genitore e gli effetti dell’ammonimento cesseranno al compimento della maggiore età. Il Dirigente del Commissariato ha rimarcato che occorre una ribellione positiva, un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella “direzione imposta” dal cd. branco, un ripristino dei valori fondanti della vita di ciascuno, quali l’onestà, la libertà, la democrazia, il rispetto, pietre angolari della Costituzione.

Il Dipartimento di PS ha avviato un servizio tramite App denominata YOU-POL scaricabile gratuitamente su sistemi IOS e Android, che consente nell’anonimato la segnalazione di episodi di bullismo e uso personale/spaccio di droga.

Tale segnalazione, verrà inoltrata agli uffici di Polizia competenti per territorio per il tempestivo intervento. In conclusione, è stato proiettato un cortometraggio sul cyber bullismo dal titolo LUCE che ha suscitato vivo interesse ed è stato oggetto di dibattito da parte dei giovani studenti.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.