Sunday 19 January, 2025
HomeAttualitàAnno nuovo, vita vecchia al Carotti

La inspiegabile incuria della cabina stampa

Come avevamo scritto ieri, a margine dell’articolo che riguardava il ritorno alla vittoria della Jesina, alla riapertura del Carotti, non è la prima volta che accade in questo campionato, abbiamo trovato la nostra cabina stampa piena di rifiuti, bottiglie di plastica vuote, cicche di sigarette, cartacce ovunque, comprese le copie della distinta del match dell’8 dicembre, il che ci porta a pensare che probabilmente da un mese nessuno si è degnato di pulire.

Gianni Giampaoletti, al quale diamo atto di impegnarsi tanto per la società e non è facile in questo periodo, ha tenuto a precisare, in risposta al nostro post su un social:

«Noi non abbiamo le chiavi dell’impianto (a parte la segreteria e i magazzini), qualsiasi cosa riguardante l’impianto deve essere da noi richiesta (apertura e disponibilità dei campi, luci, aperture e disponibilità degli spogliatoi e similare). Basta con questo gioco al massacro. L’impianto deve essere manutentato e custodito da chi ha l’appalto e non certo da noi. Dico inoltre non siamo gli unici ad usufruirne. Ripeto che noi non abbiamo le chiavi. Al di là delle aree a noi riservate (come detto sopra) dobbiamo essere autorizzati. Comunque, sarà nostro impegno, così come spero lo sarà di chi oltre a noi lo usa, segnalare anomalie e difetti di manutenzione nelle sedi opportune

Resta il fatto che tali anomalie le abbiamo già segnalate alla società, quattro o cinque volte e credo che nessuno si sia interessato a segnalarle nelle sedi opportune o abbia avvisato Giampaoletti, che è sembrato cadere dalle nuvole come fosse la prima volta, che, giustamente, ha espresso la sua opinione.

Sono uno di quei giornalisti che in quel lontano 1984, hanno utilizzato una delle quattro cabine del Carotti e debbo dire che questa non è l’unica gestione societaria che ha dato l’impressione di disinteressarsi a noi e varie volte ci siamo dovuti lamentare per avere quel minimo che ci spettava, cioè una cabina pulita e posso dire che in più di una occasione io o miei colleghi ci siamo perfino dovuti scusare con i giornalisti al seguito delle squadre avversarie, a nome della città o della società del momento.

Chi sia il “colpevole” di questa incuria, arrivata a livelli impensabili (vedi foto) non interessa – dico solo che gran parte dei rappresentanti delle testate che seguono la Jesina, ogni santa domenica si ritrovano in questa situazione.

Resta solo da capire il perché di questa mancanza di rispetto verso noi rappresentanti della stampa: andrà a finire che prima o poi la Jesina perderà qualcuno tra quelli rimasti che non saltano mai una partita… noi giornalisti.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).