Friday 17 May, 2024
HomeAttualitàAnche i genitori a scuola di legalità con la Polizia

I rischi legati alle condotte dei figli in tema di cyberbullismo ed uso di droghe. Il Vice Questore Arena incontra i genitori dell’IIS Marconi Pieralisi

Si è tenuto oggi, sabato 10 febbraio, un interessante quanto utile incontro tra il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi, Vice Questore Dr. Paolo Arena, ed i genitori degli studenti dell’IIS Marconi Pieralisi, diretto dalla dirigente scolastica Prof.ssa Rita Fiordelmondo.

Si tratta di un’altra iniziativa del progetto rivolto ai giovani studenti “Educhiamo insieme alla Legalità”, siglato dal Questore di Ancona Cesare Capocasa e dall’Ufficio scolastico regionale.

Dopo aver incontrato gli studenti, oggi la Polizia ha incontrato i genitori per affrontare il delicato tema dei rischi legati alle condotte dei figli in tema di cyberbullismo ed uso di droghe.

Cambia quindi la prospettiva, ed il Dirigente di Polizia si è anzitutto soffermato sull’importanza che anche i genitori conoscano i principi basilari della Costituzione, frutto del sacrificio di quanti hanno creduto fermamente negli ideali di libertà, uguaglianza , rispetto delle diversità.

“La carta Costituzionale è un documento vivo alla base di tutte le leggi dello Stato e chiunque la osservi sarà un cittadino al servizio degli altri per il progresso della società in cui viviamo.
Conoscere la Costituzione è essenziale perché significa preparare alla vita i propri figli con la consapevolezza dell’essere cittadini, non solo dei diritti ma anche dei doveri tra i quali rientra lo studio
“, ha aperto così l’incontro Arena.

Poi è passato ad affrontare le problematiche che i genitori si trovano ad affrontare con i propri figli, che a volte “vivono una fase più inquieta, più carica di malessere, di tensioni, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, assunzione di alcol , droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto di tutto ciò che è regola“.

La causa del disagio, secondo il viceo questore, va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano , purtroppo, quelli negativi.
Ecco perché oggi i genitori sono chiamati a “capire se siano o meno presenti nella vita dei loro figli o magari troppo impegnati nel lavoro, nella carriera, o semplicemente distratti da altro“.

I genitori hanno il delicato compito di capire i propri figli, cogliendo il loro malessere, la loro paura di soffrire. “Altrimenti, ricorreranno all’anestesia del loro dolore trasformandosi in persone aggressive, prepotenti, indifferenti. Si comportano da bulli, soprattutto a scuola, dove prendono di mira il compagno più timido oppure quello etichettato come secchione. Così il più sensibile diventa la vittima di veri e propri reati come estorsioni, aggressioni fisiche, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza“.

Un altro delicato tema affrontato stamattina con i genitori, è il cyber bullismo. “Tramite sms o filmati video o foto, si ricatta e diffama la vittima, denigrandola mettendola alla berlina. La legge 71/2017 ha introdotto l’ammonimento del Questore con la convocazione proprio dei genitori del minore , provvedimento che avrà efficacia fino al compimento della maggiore età.Inoltre è stata introdotta una nuova tipologia di ammonimento del Questore per minori di età compresa tra 12 e 14 anni che commettono reati per i quali è prevista la reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni”.

Arena ha ricordato che, poiché tali soggetti non sono imputabili, verranno convocati dal Questore insieme ai genitori ai quali sarà comminata una sanzione da 200 a 1000 euro.

Nel settembre 2023, è stato approvato il decreto legge c.d. Caivano recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa ed alla criminalità minorile.
L’intervento normativo agisce sull’applicabilità delle misure cautelari ai minori di 18 anni, prevedendo percorsi di rieducazione del minore autore di condotte criminose.

Il vice questore ha passato in rassegna le misure che possono essere applicate, in via estensiva anche ai maggiori di 14 anni.

Come il daspo urbano, ossi il divieto di accesso ad alcune aree della città, nel caso i giovani siano denunciati o condannati negli ultimi tre anni per reati in materia di stupefacenti commessi all’interno o nelle vicinanze di scuole, locali pubblici, pubblici esercizi. Il divieto viene notificato agli esercenti la responsabilità genitoriale.

In materia di prevenzione di disordini nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento, il daspo willy, contro la movida violenta, che si applica anche a minori per reati contro la persona, il patrimonio, per violenza e resistenza a P.U., e porto di armi improprie. La sua durata varia da 1 a 3 anni.

In caso di violazione dei daspo, è prevista la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.

Con le nuove norme, l’avviso orale è applicabile anche ai minori a partire da 14 anni. Inoltre è previsto che il Questore possa impartire delle prescrizioni proponendo all’AG di vietare, a determinati soggetti ultra 14enni, di possedere ed utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi quando il loro uso è servito per la realizzazione o divulgazione di condotte reato.

In caso di violazione delle prescrizioni dell’avviso orale, è prevista la reclusione da 1 a 3 anni e multa da 1549 a 5164 euro.

Occorre un recupero di legalità, di moralità, che richiede la compartecipazione piena dei genitori e non l’infruttuosa complicità che li porta a dar loro ragione su tutto. Al contrario, l’azione svolta a scuola dai docenti non deve esse delegittimata bensì avallata e rafforzata dai genitori: genitori, studenti, docenti e forze di Polizia nella stessa direzione, come un’unica grande squadra. La correzione sana, in una fase ancora giovanile della vita dei loro figli, non potrà che essere educativa e feconda“.

Il Dirigente del Commissariato ha concluso l’incontro risponendo a dubbi e richieste di informazioni da parte dei genitori.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.