Lo spettacolo vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della lotta alla violenza contro le donne.
La forza di trasformare il dolore in rinascita, di trasformare le crepe in oro. È questo il cuore di “Kintsugi (Oro tra le crepe)”, lo spettacolo teatrale che andrà in scena sabato 11 gennaio alle ore 21:15 presso il Teatro Moriconi di Jesi. Organizzato dalla Croce Rossa di Jesi, con il patrocinio del Comune e realizzato dall’associazione Res Humanae in collaborazione con la compagnia La Barcaccia, l’evento vuole sensibilizzare il pubblico sulla lotta contro la violenza sulle donne.
Un’arte giapponese come metafora di resilienza
Il titolo dello spettacolo si ispira al kintsugi, un’antica arte giapponese che consiste nel riparare oggetti rotti utilizzando un collante mescolato con oro liquido, trasformando le fratture in linee preziose. La pratica non si limita a riparare, ma celebra le cicatrici come testimonianze di resilienza e di una nuova bellezza. È questa la metafora che lo spettacolo porta in scena: le crepe della vita possono diventare il fondamento di una rinascita personale, un’opportunità per riscoprire la propria forza interiore.
Storie di donne, tra ferite e rinascita
Sotto la regia di Eleonora Peroni, affiancata dagli aiuto registi Loris Barzon e Mauro D’Ignazio, “Kintsugi” racconta storie di donne ferite dalla vita, ma mai spezzate. Le protagoniste affrontano giudizi, solitudine, e il peso delle crepe inflitte dal tempo e dall’indifferenza. Attraverso il coraggio di accettare se stesse, l’amore per la propria femminilità e il valore dell’amicizia, riescono a sanare quelle crepe, trasformandole in linee d’oro che narrano storie di riscatto e rinascita.
Lo spettacolo non vuole solo denunciare la violenza subita da molte donne, ma intende anche celebrare storie di speranza e di trasformazione. Come il kintsugi rende un oggetto rotto unico e prezioso, così le cicatrici delle donne diventano simboli di forza e bellezza, testimonianze di una vita vissuta con coraggio.
L’incasso della serata sarà devoluto interamente alla Croce Rossa di Jesi.