Tuesday 21 October, 2025
HomeAttualitàAcquaroli a San Paolo di Jesi per la Festa del Vi’ de Visciola: “La tradizione è la nostra forza”

Il presidente della Regione Marche in visita al borgo per celebrare il vino simbolo dell’identità marchigiana

San Paolo di Jesi si è colorata di festa per la XV edizione della Festa del Vi’ de Visciola, appuntamento ormai simbolo dell’autunno marchigiano. Tra stand, musica e sapori autentici, sabato è arrivato anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, accolto dal sindaco Pompilio Ceci, dagli assessori, dai consiglieri comunali e dai volontari della Pro Loco, guidata dal presidente Bruno Gasparini.

L’occasione è stata non solo di festa ma anche di valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale, di cui la visciola è una delle espressioni più genuine.

Il Vino di Visciola è una specialità radicata in tanti territori delle Marche – ha sottolineato Acquaroli – e manifestazioni come quella di San Paolo raccontano il saper fare, le peculiarità e la passione delle nostre comunità. La Regione continuerà a sostenere queste eccellenze, lavorando insieme ai territori per una promozione integrata e consapevole del nostro patrimonio.”

Al fianco del presidente, anche il consigliere regionale Tiziano Consoli, che aveva già partecipato al convegno inaugurale della manifestazione, tenutosi giovedì 17 ottobre e dedicato al tema “La visciola delle Marche: due sponde, un’identità”.

Un borgo che si racconta

Accompagnato dal sindaco e dall’amministrazione comunale, Acquaroli ha visitato il Palazzo Comunale e le vie del borgo, trasformate in un percorso di gusto e tradizione.
La presenza del Presidente nel nostro piccolo paese è un segnale importante – ha commentato il sindaco Pompilio Ceciperché solo unendo le forze possiamo crescere. A questa festa lavorano più di cento volontari, quasi tutti cittadini di San Paolo, che con impegno e passione tengono viva la nostra storia e la nostra cultura.”

La visciola come simbolo di identità marchigiana

Il convegno inaugurale di giovedì, moderato dalla giornalista Agnese Testadiferro, ha riunito esperti, produttori e istituzioni per gettare le basi di un percorso condiviso verso il riconoscimento della visciola come prodotto identitario delle Marche. Tra gli interventi, quello del professor Davide Neri (Università Politecnica delle Marche), di Silvio Salvi, già funzionario del Ministero dell’Agricoltura, di Ferruccio Luciani (Regione Marche) e di produttori come Yuri Pierelli dell’Azienda Visner di Pergola e Giselle Cardinali delle Cantine del Cardinale di Serra de’ Conti.

Il vino di visciole è una piccola eccellenza che merita protezione – ha affermato il consigliere Tiziano Consoli –. Serve un disciplinare che ne certifichi l’origine e consenta di valorizzarlo e commercializzarlo nel modo giusto. È fondamentale anche sostenere i giovani che oggi gestiscono le cantine: il ricambio generazionale è la chiave per il futuro delle nostre produzioni.”

Un successo costruito dal basso

Come ogni anno, la Festa del Vi’ de Visciola ha coinvolto tutto il paese, grazie all’instancabile lavoro dei volontari e al contributo delle associazioni locali. Tra le vie di San Paolo di Jesi, addobbate a tema, si sono alternati gruppi musicali, artisti e spettacoli dal vivo, offrendo un fine settimana di convivialità e orgoglio paesano.

La manifestazione si è conclusa domenica 19 ottobre con un bilancio più che positivo e la promessa di continuare a far crescere una tradizione che unisce gusto, storia e comunità. Un brindisi, dunque, non solo al vino ma alla forza delle radici marchigiane, che continuano a dare frutti di qualità grazie a chi, come San Paolo di Jesi, sa custodirle e raccontarle con passione.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.