Monday 16 September, 2024
HomeAttualitàAbbazia di San Vittore a Genga in corsa per il riconoscimento Patrimonio Unesco

Dopo una riunione a Roma si passa alla realizzazione del dossier, il sito pochi passi dalle Grotte di Frasassi fa parte di un progetto che ne include altri sette in Italia

La splendida abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga concorre per il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco. Il percorso per candidare gli insediamenti benedettini altomedievali in Italia di cui l’Abbazia fa parte era stato avviato nel 2016 con l’inserimento nella lista propositiva dell’Unesco, da una iniziativa della Fondazione Comunitaria del Lecchese che include otto contesti paesaggistici e monumentali.

Il sindaco di Genga Marco Filipponi ha partecipato a Roma alla riunione al Ministero della Cultura con il Ministro Gennaro Sangiuliano per la presentazione del dossier di candidatura all’Unesco.

“Nell’incontro con il Ministro Gennaro Sangiuliano abbiamo appreso quanto lo stesso Ministro crede nel progetto di candidatura a cui da tempo stiamo lavorando. – Ha dichiarato il sindaco di Genga Marco Filipponi – Sangiuliano ci ha chiaramente detto che i tecnici del Ministero della Cultura hanno avviato e continueranno nel percorso di sostegno al dossier di candidatura, con la supervisione del Sottosegretario Gianmarco Mazzi, che ha la delega per l’Unesco. Non potevamo aspettarci propositi migliori, ho personalmente ringraziato il Ministro per quanto fatto sin ora e per i propositi manifestati. Sarà a questo punto importante anche il ruolo della Regione Marche nel tavolo di coordinamento istituzionale, ed a tal fine ho informato l’Assessore Regionale alla Cultura Chiara Biondi, che ha già espresso il suo massimo sostegno”.

L’abbazia di San Vittore alle Chiuse, a pochi passi dal favoloso complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, nasce  come chiesa conventuale benedettina di un complesso monastico documentato fin dal 1007, la sua edificazione dovrebbe risalire al periodo 1060-1080 e nonostante i pesanti restauri novecenteschi mostra ancora la spettacolare articolazione volumetrica originale.

In “corsa” per il riconoscimento, oltre all’ abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga, ci sono il monastero di Subiaco, quello di Montecassino e poi San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte a Civate, Sacra di San Michele,  Sant’Angelo in Formis, Santa Maria di Farfa.

Il progetto di candidatura mira a testimoniare, attraverso l’insieme degli otto complessi, la nascita del fenomeno benedettino in connessione con l’evoluzione dell’architettura religiosa, con la trasmissione del sapere in Europa. Il percorso di candidatura condiviso con gli organi politici prevede l’invio a Parigi del dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel Comitato del Patrimonio Mondiale del 2027.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.