Friday 17 October, 2025
HomeAttualitàA San Paolo di Jesi, “La visciola delle Marche” riunisce istituzioni e produttori

Per il secondo anno consecutivo, un convegno ha reso protagonista la visciola alla vigilia della Festa dedicata al suo vino. La Festa del Vì de Visciola animerà infatti San Paolo di Jesi dal 17 al 19 ottobre, e giovedì 16 ottobre, nella Sala Consiliare del Comune di San Paolo di Jesi, l’evento “La visciola delle Marche: due sponde, un’identità”, ha riunito amministratori, mondo accademico e produttori per discutere del futuro e della valorizzazione del prodotto.

Un evento che unisce comunità e memoria

Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali del sindaco Pompilio Ceci e del presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, insieme al consigliere regionale Tiziano Consoli.
Il sindaco Ceci ha voluto ricordare due figure care alla comunità, Angelo Zannotti e Sauro Boria, pionieri nella promozione del territorio e nella diffusione della cultura della visciola. A Zannotti è stato dedicato anche il concorso di degustazione “Angelo Zannotti”, a cura di AIS Marche, che si è svolto in contemporanea presso l’enoteca comunale.

La visciola – ha sottolineato Ceci – non è solo un prodotto di qualità, ma un simbolo della nostra identità, capace di unire famiglie e generazioni e di raccontare la storia di un territorio che si rinnova nel tempo.”
Sulla stessa linea, Carnevali ha ricordato come l’identità locale rappresenti un valore da coltivare: “È un piccolo antidoto allo spopolamento e un’opportunità di sviluppo turistico e culturale. La visciola è una ricchezza da condividere, non da chiudere nei confini di un singolo comune.”

Le due anime della visciola: Pesarese e Vallesina

Dalla parte tecnica e produttiva è emersa con forza la volontà di creare un percorso comune tra le due principali aree di riferimento: Cantiano, nel Pesarese, e la Vallesina, nell’Anconetano.
Il professor Davide Neri dell’Università Politecnica delle Marche ha spiegato come la visciola rientri tra le 140 varietà autoctone censite nella regione e come la sua valorizzazione richieda un approccio strutturato, capace di garantire continuità produttiva, qualità e tutela del germoplasma locale.

A raccontare la parte più autentica della tradizione sono stati i produttori Giorgio Togni (Azienda Antinori), Giselle Cardinali (Le Cantine del Cardinale) e Yuri Pierelli (Visner di Pergola), che hanno illustrato le diverse metodologie: nella Vallesina si lavora con il mosto fresco in doppia fermentazione, mentre nel Pesarese si parte dal vino finito, seguendo l’antica ricetta pergolese. Due visioni diverse, ma accomunate dallo stesso legame con la storia e la passione per il territorio.

Verso una rete regionale di tutela e promozione

È singolare che un prodotto così radicato nella nostra cultura non abbia ancora una valorizzazione strutturata,” ha osservato Angelo Serri, direttore di Tipicità Festival, invitando a unire le forze tra nord e sud della regione per inserire la visciola nel paniere ufficiale delle eccellenze marchigiane.

Sul piano delle prospettive, Ferruccio Luciani della Regione Marche e Silvio Salvi, già funzionario del Ministero dell’Agricoltura, hanno tracciato possibili strade per il riconoscimento ufficiale: dal marchio collettivo dei produttori fino a percorsi europei di tutela come il marchio STG – Specialità Tradizionale Garantita. Entrambe le soluzioni, è stato spiegato, richiedono però una filiera organizzata e un disciplinare produttivo condiviso.

Un progetto condiviso per il futuro

Durante la serata è stato presentato anche il progetto “Visciola” di Amap Marche che sta conducendo un censimento delle piante storiche nelle cinque province. Le prime analisi hanno già portato alla scoperta di varietà antiche anche in aree fino a oggi poco note, come Montegallo.

A concludere i lavori, il consigliere Tiziano Consoli ha richiamato la necessità di dare alla visciola una chiara identità e un riconoscimento condiviso: “Dobbiamo costruire un percorso serio e duraturo, che unisca istituzioni e produttori. È tempo di dare nome, volto e tutela a un prodotto che rappresenta la nostra regione.”

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.