Friday 22 November, 2024
HomeAccadde oggiQuando l’Irpinia fu devastata dal terremoto

Erano le 8.32 del 29 novembre 1732. Circa 2mila vittime e danni enormi

Il terremoto dell’Irpinia del 29 novembre 1732 fu un evento sismico di magnitudo 6.6 che colpì l’Irpinia e parte del Sannio. Il terremoto avvenne la mattina, intorno alle ore 8:32, con epicentro sull’Appennino campano, nell’area della valle dell’Ufita (compresa nell’attuale provincia di Avellino).

La scossa più forte fu avvertita in un’area molto ampia, estesa dalle località del versante tirrenico al Foggiano e dal Beneventano fino ad alcuni centri della Basilicata settentrionale. I danni furono ingenti e si contarono migliaia di vittime.

Fra i comuni più devastati Mirabella Eclano che fu rasa al suolo, Carife, Grottaminarda e Ariano. Danni decisamente gravi si ebbero anche ad Avellino, mentre a Benevento vi furono in prevalenza crolli parziali.

Il terremoto causò un’enorme perdita di vite umane e di beni materiali. Si stima che le vittime siano state circa 2.000, ma alcune fonti parlano addirittura di 10.000. I danni economici furono altrettanto ingenti e si calcola che ammontino a circa 10 milioni di ducati.

Il terremoto dell’Irpinia del 1732 fu un evento tragico che segnò profondamente la storia della regione. I danni furono così ingenti che si rese necessario un intervento di ricostruzione che durò diversi anni.

Le cause del terremoto non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano legate alla presenza di una faglia attiva situata nell’Appennino campano. Il territorio dell’Irpinia fu colpito nuovamente nel 1980, sempre a novembre (il 23). La forte scossa distrusse i territori dall’Irpinia fino al Vulture, con una magnitudo di 6.9. A distanza di giorni ancora non era possibile conoscere l’entità dei danni e delle perdite umane. Le zone più colpite furono i territori di Avellino, Salerno e Potenza, ma gli effetti del terremoto del 1980 si estesero a una zona molto più vasta interessando tutta l’area centro meridionale fino a Napoli.

Il Commissario straordinario, che nel suo resconto quantificò i danni al patrimonio edilizio dopo il terremoto del 1980, evidenziò danni in 506 comuni dei 679 (il 74%) che costituirono le otto aree interessate globalmente dal sisma (Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia).

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.