Era il 12 novembre del 2003, durante il tg delle ore 20, la voce di Lilli Gruber annunciò l’attacco terroristico a Nassirya che sconvolse l’Italia.
Quella data si è profondamente incisa nella memoria collettiva italiana, la guerra raggiunse le nostre case con un’atrocità inaudita. Nella capitale irachena un attacco terroristico sconvolse il nostro Paese, mietendo vittime tra i militari italiani impegnati in una missione di pace e moltissimi civili iracheni.
Alle ore 10:40 ora locale, un camion cisterna carico di esplosivo esplose davanti alla base Maestrale, sede della MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri. L’impatto fu devastante: l’esplosione innescò il deposito munizioni, provocando un’apocalittica catena di eventi che rasero al suolo parte della base.
L’attentato costò la vita a 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili italiani. Un bilancio straziante che scosse l’Italia intera e mise in luce la fragilità delle missioni di pace, anche in territori apparentemente pacificati.
La notizia della strage fece il giro del mondo, suscitando un’ondata di sdegno e solidarietà. In Italia, furono giorni di lutto nazionale, in cui si celebrarono i funerali solenni delle vittime e si manifestò un profondo senso di unità nazionale.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato così le vittime cadute a Nassirya.
“Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il pensiero va a coloro che, animati da profondo senso del dovere, dedizione e coraggio, hanno donato la propria vita per l’Italia e per i valori della pace e della cooperazione internazionale. A ventuno anni dal tragico attentato di Nassiriya rinnoviamo la memoria dei diciannove italiani che persero la vita in quell’orribile atto di violenza, insieme agli iracheni che condivisero il medesimo tragico destino, e con loro, quella di tutti i caduti nelle missioni internazionali“.
“In questo giorno di ricordo e commozione la nostra riconoscenza va a quanti hanno sacrificato la vita nell’adempimento del proprio dovere, unitamente al ringraziamento di tutto il Governo italiano, mio in primis, alle donne e agli uomini delle Forze Armate che, impegnati anche nelle aree più difficili, operano ogni giorno per la costruzione della pace con dedizione, profondo senso di umanità e amore per la Patria. L’Italia non dimentica“. Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.