Chi sono e come stanno gli anziani di oggi?
Il 1 ottobre è la giornata internazionale delle persone anziane. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite per celebrare il contributo delle persone anziane alla società e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che le riguardano, come l’isolamento sociale, la salute e la dignità.
Ma quando si diventa anziani? Se le lancette del tempo dicono che arrivati alla soglia dei 65 anni, ci si poteva già considerare anziani, oggi gli esperti alzano l’età a 75, ben dieci anni oltre. Ed è anche vero che conta piuttosto come ci si sente, e l’età assume un connotato soggettivo.
La svolta è arrivata dal Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria nel 2018, che ha guardato alla forma fisica e cognitiva dei 75enni di oggi, che sono come i 55enni degli anni ’80.
Gli over 75, e quindi le “persone anziane” in tutto il territorio nazionale – secondo dati Istat – sono in totale 58.989.749 (28.851.041 donne e 30.138708 uomini). Al 1 ottobre 2024, i 75enni in Italia sono 667.333, 17.000 di questi abitano nelle Marche.
Il Rapporto “Passi argento”
Ma come stanno i nostri anziani? Ce lo dice l’IIS (Istituto Seuperiore di Sanità), che ha appena diffuso i dati del Rapporto “Passi d’Argento”, da cui emerge subito un dato: in Italia l’83% degli anziani vive in casa di proprietà e 2 anziani su 10 vivono da soli.
Il 60% viene considerato attivo, ma 4 anziani su 10 hanno paura di cadere, in particolare le donne, le persone con maggiori difficoltà economiche o con basso livello di istruzione e chi vive da solo.
Il 21% si dichiara insoddisfatto della propria vita; maggiore insoddisfazione è tra coloro che percepiscono come cattivo il proprio stato di salute, che hanno 3 o più patologie croniche, problemi di disabilità e non sono ben integrati socialmente.
Il 13% mostra sintomi di depressione, ed il 26% di anziani con sintomi di depressione non chiede aiuto.
Il 15% sono disabili che richiedono assistenza; in particolar modo dopo gli 85 anni la disabilità interessa quasi 1 anziano su 2. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie, molto meno dal servizio pubblico di ASL e Comune.
Quasi 3 anziani su 4 (il 71%) non partecipano ad incontri collettivi presso punti di aggregazione e il 35% ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari in particolare ai servizi della ASL e i negozi di prima necessità.
Eppure quasi 1 persona su 3 (29%) rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 6% partecipa ad attività di volontariato.
Circa il 18% degli anziani vive una condizione di fragilità che grava principalmente sulle famiglie: il 94% delle persone con fragilità riceve aiuto dai familiari, il 20% da badanti e il 12% da conoscenti.