Thursday 21 November, 2024
HomeAccadde oggiI colori della sessualità contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia

Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. È il Parlamento Europeo a dedicare al tema tale giornata, instituendola nel 2007 con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini europei sul contrasto alla discriminazione sessuale, a tutela della libertà fondamentale dell’individuo di essere se stesso.

L’occasione per riflettere sulla sfera fondamentale che definisce l’individuo. Quella della sessualità. Fluida, culturale, accompagnata da pregiudizi e stereotipi e ancora, troppo poco conosciuta.

Saffo, Achille e Patroclo. Alle radici della civiltà occidentale

È il VI secolo Avanti Cristo quando la poetessa Saffo abita l’isola greca di Lesbo. I suoi versi, arrivati in frammenti ai nostri giorni insieme alle testimonianze storiche, raccontano dell’esistenza sull’isola di particolari istituzioni, chiamati “tiasi”, nei quali giovani donne, guidate da maestre come Saffo, vivevano a stretto contatto tra loro, per acquisire doti tipiche di mogli e madri. La formazione invadeva ogni campo della vita personale, compresa la sfera sessuale, educata da relazioni omosessuali tra ragazze ed insegnanti.

Lo stesso avveniva nelle relazioni tra uomini. Ne sono un esempio Achille e Patroclo raccontati nell’Iliade. Giovani uomini non solo legati da amicizia nel senso moderno del termine, ma da amore omosessuale che aveva nella società greca una funzione paideutica, ovvero educativa. Nel caso maschile, il rapporto veniva instaurato tra un uomo più anziano, chiamato “erastes“, ed un giovane adolescente, “eromenos“, e veniva mantenuto finché quest’ultimo non fosse diventato adulto, dunque pronto al matrimonio.

Sesso, genere e cultura. Come nascono le discriminazioni

La società occidentale ha stabilito nei secoli che la normalità riguarda la relazione eterosessuale. Come gli esempi alle origini della nostra civiltà ci ricordano però, non va dimenticato come ogni società detiene il potere di interpretare in modi diversi tale sfera.

È la forza della “cultura“, ovvero l’insieme dei valori e delle idee tipiche di una società, tramandate di generazione in generazione. Mentre il “sesso” di un individuo è il suo carattere naturale, scoperto ancor prima della nascita con le ecografie, il “genere” è l’elemento culturale, che pertanto varia e può mutare a seconda della società in cui si vive.

Semplicemente, ognuno di noi crescendo, impara ad essere “maschio” o “femmina”, insieme a ciò che le aspettative sociali suggeriscono come normalità, mentre il “diverso” genera fobia e disprezzo, ancorato a pregiudizi e stereotipi.

Fino agli anni Sessanta, tutto ciò che non era eterosessualità veniva narrato e tramandato dalla cultura occidentale in modo dispregiativo. Saranno i protagonisti dei moti rivoluzionari europei a dare inizio al cambiamento culturale nella narrazione della sessualità. Un cambiamento lungo e faticoso, in atto ancora oggi.

Omosessuali, lesbiche e bisessuali cercano di rendersi socialmente più visibili, rivendicano diritti, scelgono di nascondersi un po’ meno combattendo la discriminazione che li accompagna. La lotta, negli anni Ottanta, inizia ad avvalersi di un acronimo, LGB, che ad oggi si è arricchito diventando LGBTQIA+.

Una denominazione che racchiude il termine Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Queer, Intersessuale, Asessuale ed un +, simbolo degli ulteriori orientamenti sessuali.

L’acronimo racchiude i colori della sessualità, diventato dagli anni Settanta ad oggi, una bandiera issata al cielo per combattere pregiudizi e discriminazione. Un simbolo che dovrebbe essere fatto volare da tutti, nel segno di una sessualità unica e fluida che accomuna tutti gli individui.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.