Sunday 24 November, 2024
HomeAccadde oggiÈ la giornata mondiale dello stress: un’atipica cinquina di rimedi contro “il male del secolo”

Invocato quando ci si sente sopraffatti, capro espiatorio di disagi e ansie quotidiane e pretesto per acquisti extra o piccole trasgressioni, lo stress è protagonista delle vite di tutti noi. Complici ritmi di lavoro frenetici o paura di non soddisfare aspettative, ne soffrono, secondo recenti studi, 9 italiani su 10. Per questo, l’Organizzazione mondiale della sanità lo presenta come “il male del secolo“.

Uno stato di preoccupazione o tensione mentale causato da una situazione difficile“, per citarne la definizione accademica. Ma anche una risposta biologica alle sfide che si presentano che, se vissuta in modo positivo, diventa motore di reazioni. Il classico caso in cui “quel pizzico di pressione rende più efficienti“.

Tuttavia, la risposta positiva allo stress è tutt’altro che scontata e molto spesso la sua presenta nella quotidianità possiede connotazione negativa.

In questo caso, lo stress ci condiziona con sintomi sia fisici che mentali. Concentrarsi è difficile, la poca efficienza rende irritabili e ansiosi mentre, come bloccati nell’impossibilità di agire, si osservano cose che non vanno come si vorrebbe. Poi difficoltà di dormire, mal di stomaco e mal di testa, le principali parti del corpo che si fanno carico dello stato di sofferenza invitandoci a riposarci e ritrovarci.

La presenza di sintomi prevede, come in ogni patologia, anche la proposta di “rimedi“. Ed ecco che, come ogni 7 novembre, giornata mondiale dedicata al male del secolo, veniamo inondati di consigli e suggerimenti su come gestire lo stress quotidiano. Decaloghi simili tra loro che vanno dall’attività fisica all’aria aperta, alla dieta o alla cura personale, passando per un minor uso dello smartphone.

E se al di là dei saggi e sempre validi “evergreen” ci fosse una cinquina atipica di rimedi da mettere in pratica?

In primis, cambia il tuo stile di vita! Non in senso spirituale ma proprio letteralmente. Modificare la routine quotidiana può infatti creare uno stimolo positivo e attivare una reazione corporea al cambiamento. L’orario della sveglia che cambia, una colazione salata al posto dei soliti biscotti, il pranzo mangiato a casa piuttosto che in ufficio. Perfino cambiare modo di vestirsi. Specchiarsi e vedersi un po’ diversi aiuta a guardare la realtà con occhi nuovi e con essa, anche i problemi che tanto causano stress.

Al secondo posto, la bellezza della cultura. “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni“, disse Pirandello. E allora, perché non cercare rifugio dalle ansie quotidiane andando a visitare una mostra, trascorrendo una serata a teatro, passeggiando per una città e accorgersi dei capitelli che sorvegliano dall’alto le colonne di una chiesa? Ma anche ascoltare musica, o leggere un bel libro. Lo stress prosciuga la mente e toglie ispirazione e la cultura ha sempre il potere di dare nuovi filtri per leggere la realtà.

Poi, asseconda follie! Cerca quella cosa che rimandi da tempo perché non aveva alcun senso e falla. Emozioni che non avevi previsto ti scalderanno il cuore e l’autostima ne uscirà fortificata.

Non potrebbe mancare poi, un buon calice di vino. Non inteso come abuso di alcol per non pensare ai problemi naturalmente, ma come piccolo valore aggiunto alla quotidianità. Il profumo ed il sapore sono da secoli fonte di ispirazione, gli antichi greci ne sono testimoni. Al potere di distrarre e rilassare si aggiunge quello che, sin dall’antichità, viene celebrato: quello conviviale.

Ed ecco che, da un brindisi condiviso, si arriva all’ultimo rimedio della lista: il dialogo. Parlare di ciò che ci stressa, dei problemi che ci tengono la mente impegnata, di come ci si sente, è sempre la soluzione più incisiva. Farlo aiuterà a scoprire ansie condivise anche dall’altro oppure promuoverà consigli o soluzioni da chi ha vissuto situazioni simili.

Sarà la prova che non si è soli nel “secolo dello stress” che mette alla prova tutti!

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.