Thursday 28 March, 2024
HomeAccadde oggiÈ il 7 maggio, fatti una risata

Ogni anno, la prima domenica di maggio , il mondo festeggia il World Laughter Day, la Giornata Mondiale della Risata.

Una ricorrenza particolare, nata in India venticinque anni fa grazie al fondatore del movimento internazionale dello Yoga della Risata, Madan Kataria, per ricordare ai cittadini del mondo il potere curativo del “ridere” e la sua importanza nel modo in cui ognuno di noi affronta la sua quotidianità.

La Risata è terapia

A spiegare cosa succede al nostro corpo ogni volta che ridiamo è l’Accademia della Risata. Insieme ai 15 muscoli facciali che si attivano per farci ridere di gusto, ad ogni sorriso entrano in gioco cervello, ormoni, addominali, polmoni, fegato, intestino, sangue e cuore.

È il cervello il primo a riconoscere cosa ci fa ridere o no. Quel qualcosa attiva i circuiti legati alle emozioni tra il limbo e l’ippocampo, la zona da dove parte sia la risata che il pianto. Insieme alla sensazione di allegria e alla reazione motoria del sorriso, si attivano anche gli ormoni come l’adrenalina e la dopamina, che riducono il livello di stress e la sensazione di dolore, fortificano il sistema immunitario e diffondono senso di pace e tranquillità.

Nel frattempo, i nostri addominali iniziano a contrarsi e rilassarsi. Una sorta di allenamento. Una breve ma intensa sessione di fitness che tonifica la muscolatura e riempie i polmoni di aria. L’alternarsi di inspirazione ed espirazione aumenta e dal nostro corpo viene eliminato l’acido lattico, responsabile del senso di stanchezza che talvolta proviamo. In più il sangue si ossigena e i muscoli che si attivano migliorano il lavoro di fegato ed intestino.

Una pillola di felicità dunque, da dover far assumere al nostro corpo minimo tre volte al giorno, prima, dopo, vicino e lontano dai pasti.

La risata è social

Fino ad una ventina di anni fa, la barzelletta era il grande classico della risata. Essa era protagonista delle rimpatriate, dei pranzi tra parenti ed amici quando qualcuno si prendeva il gusto di attingere dal proprio repertorio di storie divertenti per far ridere e diffondere allegria.

Un altro ruolo speciale avevano le commedie, meglio se dialettali, tipiche delle feste estive dei borghi italiani. Una tradizione antica, che affonda le sue radici nell’antica Grecia di Aristofane, giunta fino ai nostri giorni grazie a folclore e tradizioni custodite.

L’arrivo dei social network oggi, ha sicuramente aumentato l’offerta di spunti di ilarità. Tra meme, freddure, post e brevi video, gli italiani ridono avanti ai loro smartphone mentre scorrono le bacheche dei propri social guidati da animali che parlano in dialetto, comici da ogni parte del mondo, e battute riviste di personaggi famosi.

LOL e il sorriso vietato

Se ridere è tanto spontaneo quanto connaturato al genere umano infine, un programma nato due anni fa ha messo in luce quanto piuttosto sia difficile non farlo quando si vorrebbe.

LOL, Chi ride è fuori, giunto alla sua terza edizione, mette in scena quanto vietare il sorrido in realtà produca l’effetto completamente opposto, creando una voglia di ridere difficile da controllare. E lo fa attraverso un format che assomiglia piuttosto ad un esperimento sociale, con dieci comici che per sei ore si sfidano a farsi ridere a vicenda, con l’unica regola che prevede l’eliminazione di chi cede alla risata.

Mentre i comici soffrono nel corso degli episodi trattenendo riso e respiro, a ridere sono gli spettatori a casa che liberi di farlo, possono liberamente esultare alle battute della sfida.

Ridere e sorridere dei guai

Gli spunti dunque non mancano. Circondati da immagini e occasioni per sorridere, consapevoli dei benefici portati a mente e corpo da una sana risata, l’obiettivo è quello di ricordarci di farlo il più spesso possibile.

Ridi sempre ridi. Fatti credere pazzo ma mai triste. Ridi anche se ti sta crollando il mondo addosso, continua a sorridere“, ci ricorda il celebre monologo di Benigni. “Ridere e sorridere dei guai” canta Vasco.

Come suggeriscono cantanti e poeti, ogni giorno, proprio come oggi, il mondo deve ricordarsi di sorridere. Ne beneficeranno la salute, i corpi, e soprattutto le anime che, ridendo insieme, creano momenti unici di felicità condivisa.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.