Monday 13 May, 2024
HomeAccadde oggiCannabis Day. Curiosità, usi e costumi della sostanza più consumata al mondo

Il 20 aprile di ogni anno, si festeggia nel mondo il Cannabis Day. Una giornata che riporta l’attenzione su una pianta tanto fumosa quanto fumantina, consueto terreno di scontro tra attivisti impegnati nella sua legalizzazione e conservatori convinti della necessità di repressione

Per conoscere l’origine di tale giornata occorre tornare nell’America degli anni Settanta. A San Francisco per la precisione, quando un gruppo di adolescenti delle scuole superiori chiamato “Waldols”, si incontra su un muretto per fumare insieme marijuana dopo la scuola. Il muretto si trova in una posizione strategica per controllare compagni ed insegnanti e riunisce il gruppo di ragazzi più o meno sempre alla stessa ora, ovvero alle 4 e 20 del pomeriggio.

Così, tra loro, i numeri del consueto orario, 4:20, diventano una sorta di codice, come ad intendere “stesso posto stessa ora” per incontrarsi e fumare insieme. Letto come una data (rovesciata nella lettura americana), l’orario diventa il 20 aprile, giornata appunto scelta per festeggiare il Cannabis Day.

Accanto a questa, esiste un’altra versione della storia del 420 come numero associato alla marijuana. Gli “Waldols” in questo secondo caso sono studenti di una scuola della California che, dopo essersi procurati una mappa, si mettono alla ricerca di un campo di marijuana abbandonato appartenente anni prima ad uno sconosciuto Ufficiale della Guardia costiera. L’appuntamento per iniziare la “caccia al tesoro” è naturalmente alle 4:20 del pomeriggio. Provano a cercare il campo varie volte ma tutti i tentativi falliscono. In compenso resta la dicitura 420 che con gli anni diventa la parola in codice usata dai giovani americani per indicare la marijuana in generale.

Il consumo di Cannabis in America e nel mondo

Le storie appena raccontate denotano le origini Americane della giornata dedicata alla Cannabis che ha oggi il merito di riportare l’attenzione sulla sostanza più consumata al mondo.

Secondo il World drug report relativo al 2022, la Cannabis si conferma infatti come lo stupefacente più diffuso, con più del 4% della popolazione mondiale, circa 209 milioni di persone, che dichiara di aver consumato la sostanza nell’ultimo anno.

Rispetto al 2010, il consumo ha visto un aumento del 23% e tra i paesi con i consumi maggiori ci sarebbero l’America del Nord, l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Africa Occidentale.

Sia per le sue origini che per i numerosi appassionati, il Cannabis Day è di fatto particolarmente sentito negli Stati Uniti dove viene celebrato con raduni ed eventi negli stati dove essa è legale.

È il 1996 quando proprio dagli USA parte un movimento di legalizzazione che inizierà a diffondersi dapprima in America e poi nel resto del mondo. Il passato proibizionista affondava le sue radici nel Marijuana Tax Act approvato nel 1937 dal presidente Roosevelt e la richiesta di legalizzazione inizia a far leva sulla tipica possibilità normativa americana per la quale le scelte assecondate dai singoli stati differiscono dalla legge dettata dal governo federale.

Così dal 2012, anno di un referendum per rendere legale la marijuana per scopi ricreativi negli stati di Colorado e Washington , la decisione di rendere legale oppure no la Cannabis è attribuita ai singoli Stati, anche se essa rimane illegale, e dunque proibita, dalla legge federale.

Ai due stati appena citati, se ne aggiungono altri otto dove oggi è legale fumare marijuana per scopi ricreativi: l’Alaska, l’Oregon, Washington D.C., la California, il Massachussets, Maine, Nevada e Vermont.

In Italia invece?

La normativa in materia di stupefacenti passa in Italia per due principali leggi: la Iervolino-Vassalli e la Fini – Giovanardi . La prima, del 1990, viene ricordata per aver introdotto la distinzione tra “droghe leggere” e “droghe pesanti”, insieme al concetto “dose media giornaliera” per stabilire il quantitativo relativo all’uso personale.

Alla seconda, del 2006, il merito di aver raggruppato tutte le sostanze in un’unica tabella e di aver fissato i limiti dell’uso personale, che per la Cannabis corrispondevano ai 500 mg di principio attivo, ovvero circa 5 grammi. Viene dichiarata incostituzionale nel 2014.

Sempre nel 2006, viene legalizzato l’utilizzo di Cannabis per uso medico, con la possibilità di ritirare la sostanza su prescrizione del medico in farmacia.

Nel 2016 infine, la legalizzazione della Cannabis light. Con un THC dello 0,6, limite stabilito per la sua produzione e vendita, la Cannabis light non possiede effetti psicotropi, pertanto può non essere ritenuta una droga.

Nel frattempo attivisti e appassionati continuano a proporre referendum e petizioni a sostegno della causa. L’ultimo tentativo di cambiamento risale al luglio 2022 quando è stato depositato un disegno di legge per la coltivazione domestica e personale di quattro piantine di Cannabis.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.