“Candelora, Candelora, dall’inverno semo fora?” Un proverbio dalle origini lontane tramandato oralmente di generazione in generazione. Ognuno ne conosce una versione simile, o con qualche variante lessicale in base al paese o la regione dove si è cresciuti. Lo abbiamo ascoltato da piccoli, dai nostri nonni o da conoscenti più anziani che, con fiera musicalità, spiegavano come dal tempo del 2 febbraio fosse possibile capire l’andamento dell’inverno: se quel giorno “nevica o piove” i giorni di inverno saranno ancora 49, se ci sarà “sole solello, altri 40 dì d’inverno“
A fondamento della cultura popolare, la Candelora è una festività che intreccia antiche tradizioni religiose e popolari, simboleggiando il ritorno della luce e segnando un momento di passaggio tra l’inverno e la primavera.
Origini e significato religioso
Questa ricorrenza, tanto radicata nel calendario cristiano quanto nelle pratiche pagane, rappresenta un punto di congiunzione tra spiritualità e radici culturali di ogni territorio.
Nella tradizione cristiana, la Candelora commemora la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, avvenuta quaranta giorni dopo la sua nascita. Durante questo rito, il vecchio Simeone riconobbe in Gesù il Messia, definendolo “luce per illuminare le genti“. Da qui deriva l’usanza di benedire candele durante le celebrazioni liturgiche, simbolo di Cristo come luce del mondo. Le candele benedette vengono poi conservate nelle case come segno di protezione e speranza.
Radici pagane e tradizioni popolari
Le origini della Candelora affondano anche in antiche festività pagane. Presso i Celti, ad esempio, si celebrava Imbolc, una festa dedicata alla dea Brigid e alla purificazione, che segnava il passaggio dall’inverno alla primavera. Questa ricorrenza prevedeva l’accensione di fuochi rituali e riti di purificazione, tradizioni che sono state in parte assimilate dalla celebrazione cristiana della Candelora, mantenendo vivo il significato della luce come simbolo di rinnovamento.
Proverbi e previsioni meteorologiche e tradizioni culinarie
Come ricordato in apertura, ai nostri giorni, la Candelora è giunta grazie ai racconti di usanze e pratiche, ma soprattutto grazie a proverbi e detti popolari legati alle previsioni meteorologiche. Questi proverbi riflettono la saggezza contadina, basata sull’osservazione dei cicli naturali e delle stagioni. Se ne trovano in diverse regioni italiane, variando nei dettagli ma mantenendo lo stesso significato di fondo.
In molte culture, la Candelora è associata anche a specifiche tradizioni culinarie. In Francia e in Belgio, ad esempio, è consuetudine preparare crêpes, la cui forma rotonda e il colore dorato richiamano il sole, simbolo del ritorno della luce. Una tradizione vuole che si lanci la crêpe in aria con la mano destra, tenendo una moneta d’oro nella mano sinistra, per assicurarsi prosperità durante l’anno. Anche in Italia esistono usanze culinarie legate a dolci e piatti tipici regionali, spesso condivisi in famiglia o con la comunità.