“Aprile dolce dormire“, si suol dire utilizzando l’antico proverbio italiano. Beh, mancano ancora due settimane al mese più assonnato dell’anno, ma già il 14 marzo il mondo coglie l’occasione per celebrarlo, tra sensibilizzazione e nuovi trucchi “di sopravvivenza”.
L’idea nasce nel 2008, quando la World Association of Sleep Medicine istituisce la Giornata Mondiale del Sonno, un appuntamento annuale per sensibilizzare sull’importanza del riposo e sui disturbi che lo minacciano. L’evento cade ogni anno il venerdì della seconda settimana di marzo e porta l’attenzione su un dato allarmante: circa il 45% della popolazione mondiale soffre di problemi legati al sonno.
Eppure, il sonno non è solo una necessità biologica, ma anche un potente alleato per la salute e la produttività. Lo sapevano bene geni del calibro di Leonardo da Vinci e Thomas Edison, entrambi grandi sostenitori dei “microsleep“, ovvero brevi periodi di riposo strategici per ricaricare mente e corpo. Ed è proprio su questo principio che si basa il power nap, un’abitudine sempre più diffusa per contrastare la stanchezza e migliorare le performance cognitive.
Il potere di un breve sonno: cos’è il power nap?
Il power nap, letteralmente “sonnellino potente“, è un breve riposo della durata di 10-30 minuti che permette di recuperare energie senza scivolare nella fase del sonno profondo. Il trucco sta nella durata: svegliarsi prima che inizi la fase REM evita quella spiacevole sensazione di intontimento tipica dei risvegli improvvisi.
Secondo studi scientifici, il power nap ideale dura circa 26 minuti, il tempo perfetto per migliorare attenzione, memoria e capacità di problem solving. Un’abitudine che non solo aiuta chi è in deficit di sonno, ma viene adottata anche in contesti altamente performanti: dalla NASA, che la utilizza per migliorare la prontezza dei suoi astronauti, fino alle grandi aziende della Silicon Valley, dove alcune sedi hanno addirittura stanze dedicate ai micro-sonni rigeneranti.
Per rendere efficace un power nap, è consigliabile, in primis, scegliere il momento giusto: il primo pomeriggio è ideale, tra le 13:00 e le 15:00, quando il corpo subisce un calo fisiologico della vigilanza.
Fondamentale limitare la durata non superando i 30 minuti per evitare di entrare nel sonno profondo e creare un ambiente rilassante: silenzio, luce soffusa e una posizione comoda aiutano ad addormentarsi velocemente.
Infine, c’è chi consiglia di provare il “caffeine nap“, ovevro bere un caffè prima di dormire. La caffeina impiega circa 20 minuti per fare effetto, così al risveglio si avranno i benefici combinati di riposo ed energia extra.
Dalla tradizione alle moderne tecniche: il segreto dei Navy SEAL
Se Leonardo da Vinci e Salvador Dalí usavano oggetti metallici per svegliarsi prima di entrare nella fase REM, oggi anche i militari hanno un trucco per ottimizzare i power nap. I Navy SEAL, ad esempio, adottano una tecnica particolare: dormire con le gambe sollevate a 90 gradi per facilitare la circolazione e svegliarsi più energici e lucidi in meno di dieci minuti.
In definitiva, che sia per combattere il calo di attenzione in ufficio o per ottimizzare le performance fisiche e mentali, il power nap si conferma un’arma segreta per affrontare la giornata con più energia. E se oggi il mondo celebra l’importanza del sonno, forse è l’occasione giusta per concedersi qualche minuto di riposo strategico.
Dopotutto, aprile è alle porte e il proverbio non mente: dolce dormire, sì, ma con metodo!