Thursday 21 November, 2024
HomeAccadde oggi50esima Giornata Mondiale dell’Ambiente: quest’anno si celebra la lotta contro la plastica

Lunedì 5 giugno 2023 si celebra il 50esimo anniversario della Giornata Mondiale dell’Ambiente, fortemente voluta dalle Nazioni Unite ed istituita il 5 giugno 1973. Preservare il pianeta in cui viviamo avendo cura di captarne i segnali d’allarme e le problematiche che, di anno in anno, vengono a aggiungersi, è il primo monito che dovremmo cercare di osservare in qualità di abitanti del pianeta Terra. Un pianeta che, come dimostrano le stime, sta letteralmente morendo sotto ai nostri occhi.

Il 50esimo anniversario dell’istituzione di questa giornata, nello specifico, è l’occasione per rammentare quanto sia importante continuare a combattere una quotidiana battaglia contro la plastica. La riduzione delle emissioni di gas serra (in parte determinate proprio dalla produzione di tale materiale), il sostegno allo sviluppo di energie rinnovabili, la lotta all’economia dell’usa e getta a favore di un’economia circolare – che miri, cioè, al riuso e al riciclo dei materiali – sono imperativi categorici nel momento in cui si analizzano i numeri spaventosi concernenti la produzione e lo smaltimento della plastica.

È proprio la battaglia contro questo materiale inquinante a guidare la 50esima Giornata Mondiale dell’Ambiente, durante la quale media, telegiornali ed esperti del settore si stanno impegnando con ogni mezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica. Preservare il pianeta, d’altro canto, è una questione di sopravvivenza: la nostra.

Plastica, “superato il limite planetario”: è possibile invertire la rotta?

È la plastica a rappresentare lo scoglio più grande nell’ambito di un’economia che voglia dirsi realmente sostenibile per l’ambiente che ci circonda. Delle circa 430 milioni di tonnellate di plastica che vengono prodotte ogni anno, sono ben 22 milioni le tonnellate che si depositano nei fondali marini e nei terreni, e che finiscono per rappresentare la principale fonte di inquinamento per gli ecosistemi di acqua e terra.

Nonostante, negli ultimi anni, sia stata implementata la produzione di bioplastiche (plastiche degradabili), il riciclo di questo materiale è ad un livello di sviluppo fin troppo acerbo per poter rappresentare una risposta concreta alla sfida lanciataci dalla plastica. Come ricordato dal Wwf, infatti, l’inquinamento determinato dalla plastica ha “già superato il limite planetario”.

Tuttavia – aspetto su cui gli esperti insistono ormai da parecchio – la possibilità di far qualcosa a tal riguardo è ancora nelle nostre mani. Come evidenziato dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) nell’ultimo rapporto pubblicato a ridosso dei negoziati a Parigi (il cui secondo round si è svolto dal 29 maggio al 2 giugno), l’inquinamento causato dalla plastica potrebbe essere ridotto dell’80% entro il 2040. Ma quali sono i meccanismi e le iniziative che dovremmo cercare di mettere in atto il prima possibile?

La regola delle “tre R” (riciclo, riuso e riorientamento della produzione) sarebbe, nello specifico, l’unica strada percorribile per metter fine all’inquinamento da plastica e per dare finalmente avvio ad un’economia di tipo circolare. Imparare a reimpiegare correttamente la plastica, avendo cura di trarvi sempre nuovi prodotti, nonché di fermarne quanto prima la produzione, appare essere la sola e unica risposta al problema. Sebbene il passaggio ad un’economia di tal genere rappresenti una sfida non soltanto a livello industriale, ma anche e soprattutto a livello monetario, al giorno d’oggi non ci sarebbero altre alternative da percorrere. Cercare di rimediare ai danni già procurati al pianeta e agli ecosistemi non sarà semplice. Del resto, però, è l’unica possibilità che ci è rimasta

Autore

Vanessa Zagaglia

Laureata in Lettere moderne (2020) e in Filologia moderna (2023) presso l’Università di Macerata. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2023. Appassionata lettrice, e scrittrice per vocazione. Dal 2020 collabora con testate telematiche di impronta generalista e con settimanali che si occupano della sua realtà, quella osimana. La frase che più la rappresenta è tratta dal repertorio di De André: “Guadagnatevi il cielo, conquistatevi il sole”.