Il 4 ottobre, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Mondiale degli Animali. Una data speciale dedicata a tutte le creature che condividono con noi il pianeta, dai mammiferi più grandi agli insetti più piccoli.
Perché il 4 ottobre?
La scelta del 4 ottobre non è casuale. In questo giorno si commemora San Francesco d’Assisi, il santo patrono degli animali e dell’ambiente. Francesco, con la sua profonda connessione con la natura e la sua capacità di vedere in ogni creatura un riflesso della bellezza divina, è un esempio di rispetto e amore per il mondo animale.
Un’occasione per riflettere
La Giornata Mondiale degli Animali è un’opportunità per riflettere sul nostro rapporto con gli animali. Sono compagni fedeli, fonti di ispirazione, indicatori della salute dei nostri ecosistemi. Tuttavia, molte specie sono minacciate dall’estinzione a causa dell’attività umana.
Animali da salvare
La sesta estinzione di massa sta accelerando ad un ritmo vertiginoso e il numero di animali in via di estinzione segue la stessa sorte. Gli attuali tassi di scomparsa per le specie sono 100-1000 volte maggiori rispetto a quelli precedenti. Oggi, molte delle specie esistenti stanno per scomparire, in particolare tra i vertebrati. Il 21% delle specie di uccelli, il 27% delle specie di mammiferi e il 36% delle specie di anfibi sono minacciate dall’estinzione.
Sono i dati riportati dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) . L’IUCN nel 1964 ha istituito una “lista rossa” delle specie minacciate e ha iniziato ad organizzare i dati raccolti in tutto il mondo.
L’animale in assoluto più a rischio estinzione, con soli 22mila esemplari viventi nel mondo, è l’orso polare. Il surriscaldamento globale sta provocando lo scioglimento del Polo Artico, che costituisce l’habitat dell’orso polare da cui dipendono la sua sopravvivenza e alimentazione.
Animali in via di estinzione in Italia
E’ alto il rischio di veder scomparire ben 266 specie animali in Italia. Ecco quali sono.
L’orso bruno marsicano, che ha visto drasticamente ridursi il suo habitat e il numero dei suoi esemplari. Ad oggi si contano appena una cinquantina di esemplari, raccolti all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
L’aquila del Bonelli. Ne rimangono meno di venti coppie ormai concentrate nella sola Sicilia, sempre più minacciate dalla trasformazione degli habitat più idonei in particolare dall’agricoltura intensiva e dalle infrastrutture.
Farfalle diurne. Fondamentali per l’impollinazione e legate agli spazi aperti di prati, pascoli e praterie in Italia il 13% delle farfalle diurne è classificato come a rischio estinzione, su un totale di 288 specie autoctone inserite nella Lista Rossa. Tra le cause, anche la riforestazione naturale, conseguenza dell’abbandono delle aree rurali, ma anche l’intensificazione dell’agricoltura.
Lo stambecco alpino è in via di estinzione, ad oggi ne esistono soltanto 53 colonie frutto di un importante lavoro di ripopolamento dopo che, verso la fine del secolo scorso, era quasi totalmente scomparso dall’Italia.