Saturday 23 November, 2024
HomeAccadde oggi25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Adottata nel 1999 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ricorre il 25 novembre.

L’ONU pensava così la violenza contro le donne: “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata

I reati di genere in Italia: evoluzione normativa

Quando l’ONU isituiva la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in Italia era già in vigore la Legge 66/1996 (Norme contro la violenza sessuale di genere) ma è nel 2001 (Legge 154) che si parla di violenza in ambito familiare, la peggiore, quella che uccide di più, che si cela dietro relazioni sbagliate.

Nel 2009 si parla per la prima volta di stalking, un termine nel tempo molto usato per definire quelle situazioni che portano la vittima di attenzioni pressanti e persecutorie a vivere nell’ansia e nella paura, cambiare le proprie abitudini di vita per cercare di non trovarsi in situazioni di pericolo.

Nel 2013, con la sottoscrizione della Convezione di Instanbul che nel riconoscere “con profonda preoccupazione che le donne e le ragazze sono spesso esposte a gravi forme di violenza, tra cui la violenza domestica, le molestie sessuali, lo stupro, il matrimonio forzato, i delitti commessi in nome del cosiddetto “onore” e le mutilazioni genitali femminili, che costituiscono una grave violazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze e il principale ostacolo al raggiungimento della parità tra i sessi“, sono stati stabiliti alcuni punti fermi. Tra questi la definizione dei contorni della violenza di genere, un sistema di monitoraggio costante, il rinvio ai paesi firmatati per l’adozione di misure idonee al contrasto della violenza di genere.

In Italia, lo stesso anno, uscì la Legge 119/2013, nota come “Legge sul femminicidio”, ha istituito il reato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela o convivenza con la vittima di sesso femminile, ed ha introdotto pene più severe per i reati di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale.

Successivamente si guarda a fornire aiuti alle vittime di violenza: da 3 mesi di congedo dal lavoro al possibile accesso al fondo istituito nel 2016.

I numeri non si arrestano, così si corre ai ripari con il “Codice Rosso“, la Legge 69/2019, che rafforza la tutela delle vittime di violenze, stalking e maltrattamenti. Nel Codice Penale italiano entrano quattro nuovi reati: lo sfregio del viso, la diffusione di immagini o video a sfondo sessuale che ritraggono la vittima con pene più severe per chi utilizza i mezzi informatici, il delitto di costrizione o induzione al matrimonio, il reato di maltrattamenti si amplia a condotte non solo fisiche ma anche verbali e offensive di ogni tipo, puniti con il carcere da 3 a 7 anni.

I dati: un terzo delle vittime di omicidio è donna, quasi sempre uccisa in ambito familiare

Nonostante le iniziative, le manifestazioni, l’evoluzione normativa della violenza contro le donne e di genere, i dati da allora hanno continuato a crescere. La cronaca nera racconta di donne uccise soprattutto nell’ambito familiare, con una frequenza che non è più preoccupante ma allarmante. Ed allo stesso tempo disarmante se si somma alle violenze di genere perpetrate attraverso linguaggi ed espressioni inappropriate in ogni contesto.

Le vittime donne (dal 1 gennaio a settembre 2023) sono 80 su 236 omicidi, di cui 65 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 41 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.