Il 22 agosto di ogni anno, l’Italia celebra una delle sue eccellenze gastronomiche. Di un rosso intenso e dal profumo unico, la passata di pomodoro è il risultato di un’operazione che unisce la ricchezza della terra alla sapienza umana.
È il rosso di un tricolore piatto di pasta con pomodoro e basilico. Uno dei simboli della tradizione italiana che, come tale, nasce secoli fa dalle radici contadine su cui poggia la nostra identità nazionale.
Siamo principalmente nell’Italia del sud nella seconda metà di agosto. Il sole estivo ha maturato i pomodori ormai rossi nei campi che vengono raccolti e richiedono di essere conservati. Da tale necessità nasce l’idea di trasformarli in una salsa. È l’antica arte umana della conservazione del cibo che viene lavorato e trasformato per diventare una scorta nei freddi mesi invernali.
Così, anche i pomodori che facilmente perdono le loro qualità dopo pochi giorni dalla raccolta, vengono trattati e lavorati. La passata, o “conserva” come viene chiamata in alcune regioni, diventa un appuntamento sociale che richiama intorno ad un tavolo e ad una pentola intere famiglie. Ognuno ha un ruolo ben definito, da chi raccoglie il pomodoro dalla pianta a chi chiude la bottiglia che, una volta riempita, conserverà la passata per i mesi successivi.
Il risultato di una vendemmia che passa per la pulizia del frutto, la sua spremitura e la sua ebollizione. Fino alla creazione di bottiglie e barattoli rigorosamente accompagnati da etichette nelle quali viene scritto a mano e in stampatello “passata di pomodoro“.
Non si tratta solo di un prodotto gastronomico. Il suo sapore conserva e tramanda storie e ricordi di quando eravamo bambini. Scene di vita che vedono protagonisti i nostri nonni.
Quadri unici di tradizione dove il colore che domina la tela è il rosso della passata di pomodoro, non a caso, il colore dell’amore.
È proprio con tale similitudine che l’antica leggenda ne descrive l’origine. La passata di pomodoro come filtro d’amore nato dall’idea di un giovane innamorato di una serva. La ragazza continuava a rifiutarlo, così per conquistarla, il ragazzo raccolse tre pomodori dal giardino del castello, li unì a dei peperoni avanzati e ne preparò una salsa.
La fanciulla assaggiò il rosso filtro e lo terminò con gusto. Il ragazzo pensò che avesse funzionato e provò a baciarla ma la giovane si ribellò colpendolo con la pentola. Ripresi i sensi, il ragazzo cercò di capire quanto accaduto e assaggiò la salsa rimasta. Immediatamente comprese: quel filtro non era fatto per conquistare i cuori ma i palati di chiunque lo assaggiasse!