Sunday 28 April, 2024
HomeAccadde oggi11 gennaio ’99: 25 anni fa, l’addio a Fabrizio De André

A inizio estate, un grande concerto a Genova in suo onore

L’11 gennaio di 25 anni fa, moriva all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Fabrizio De André. Più di 10 mila persone presero parte al funerale celebrato nella Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano a Genova, testimoni della grandezza e dell’importanza del cantautore.

L’unicità della sua poetica lo resero uno dei più innovativi ed influenti artisti del Novecento italiano. Nei suoi versi, le difficili storie che nessuno racconta. Per questo, talvolta, veniva considerato “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti“. Tematiche importanti come la guerra, l’emarginazione, la prostituzione prendono il volto di personaggi entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Bocca di Rosa, Marinella, la camorra di Don Raffaè ed il sangue versato da Piero in mezzo a mille papaveri rossi.

Ma anche la sua cara ed amata Genova. Città natale e luogo da cui tutto ebbe inizio. L’origine fu proprio nella celebre Via del campo dove, se nella canzone stava “una graziosa con gli occhi grandi color di foglia“, nella realtà ha sede oggi la “scuola genovese” dove sono custoditi vinili, fotografie originali, libri e locandine d’epoca degli artisti che, sul finire degli anni Cinquanta, portarono in Italia un modo inedito di fare musica.

Fabrizio De André era uno di loro. Insieme a lui, Luigi Tenco, Gino Paoli, Umberto Bindi, Giorgio Calabrese ed altri, crearono un linguaggio nuovo con il quale gli autori successivi non poterono più fare a meno di confrontarsi.

Per omaggiarne la grandezza a 25 anni dalla scomparsa, la Regione Liguria ed il Comune di Genova, con il sostegno di “Assoconcerti” e la collaborazione di “Friends and Partners”, hanno annunciato oggi un grande concerto, ospitato dal capoluogo ligure, il prossimo 10 giugno.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.