Facevano parte di un’associazione con a capo Vincenzo Mangione, detto Remì, le 22 persone indagate per associazione a delinquere a Gravina di Puglia.
Le indagini iniziate nel gennaio 2018 dalla Compagnia dei Carabinieri di Altamura e dalla stazione di Gravina, hanno individuato i soggetti dopo più di cinque anni di osservazioni, pedinamenti, perquisizioni e sequestri, raccogliendo gli indizi di colpevolezza che hanno portato all’emissione delle 22 ordinanze di custodia cautelare emesse oggi dal GIP del Tribunale di Bari.
Le indagini presero il via dopo il tentato omicidio di Mangione Nicola, alias Geppetto, che l’8 gennaio 2018 aveva subito un agguato da parte di una fazione criminale radicata a Gravina di Puglia nata in seguito ad una scissione interna dello stesso Clan Mangione.
Contendendosi il controllo dello spaccio di droga infatti, si erano formati due gruppi dallo stesso clan: uno capeggiato da Mangione Vincenzo, Remì, ad oggi in carcere e destinatario di una delle 22 misure cautelari, l’altro capeggiato da suo cugino Mangione Nicola, il Geppetto vittima del tentato omicidio.
Per quel reato furono individuati Mangione Vincenzo e Loglisci Michele detto U Spulp, arrestati il 2 maggio 2019 e condannati il primo a 9 anni e 4 mesi di reclusione ed il secondo a 7 anni e 4 mesi.
In seguito a questi fatti è iniziata una mirata indagine, coordinata sempre dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha rilevato la presenza sul territorio di un’organizzazione strutturata ed organizzata con a capo Remì, dedita allo spaccio di stupefacenti in varie zone della città di Gravina in Puglia.
Durante le attività sono stati sequestrati 2,5 kg circa di stupefacenti, 3 pistole calibro 7.65 e 87 cartucce, insieme alla documentazione di numerosi episodi di spaccio di hashish, marijuana e cocaina, la detenzione ed il porto di armi che hanno portato all’arresto in flagranza di nove persone.
Il GIP del Tribunale di Bari, condividendo il quadro indiziario proposto dalla Procura della Repubblica di Bari DDA, ha emesso le ordinanze a carico dei predetti indagati che sono state eseguite a Gravina in Puglia, Loreto (AN), Limone sul Garda (BS) ed Ancona.