Le criticità emerse dal territorio e raccolte dall’UNIPVM, alla base del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche che sarà consegnato al Comune entro l’autunno. Perugini dagli Stati generali dell’accessibilità: «Strumento di programmazione utile a questa e alle prossime amministrazioni; ma attenzione, non è una bacchetta magica, serve corresponsabilità di enti e cittadini»
Ultimi mesi di lavoro per il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche di Pesaro, «strumento di programmazione di cui la città di doterà entro l’autunno e che consentirà di rendere più accessibile il territorio, valutare gli interventi prioritari e lavorare, nel tempo, sulle priorità su cui agire» ha detto Marco Perugini, presidente del Consiglio comunale con delega al PEBA nella seconda giornata degli Stati generali dell’accessibilità, in corso al Centro Arti Visive Pescheria e promosso insieme a Maruska Palazzi, Garante dei diritti delle persone con disabilità.
Perugini ha spiegato che, «Si tratta di un modello che consentirà a queste e alle prossime amministrazioni di dotarsi di strumenti adatti ad eliminare le barriere architettoniche pubbliche; che non sono solo quelle fisiche, né solo quelle pubbliche». E che «non sarà una bacchetta magica: dobbiamo essere consapevoli della necessaria corresponsabilità degli enti e, soprattutto, di ciascuno di noi in questo percorso».
Nella prima edizione degli Stati generali dell’accessibilità del 2022, «avevamo lanciato l’obiettivo del PEBA – ha aggiunto il presidente del Consiglio comunale -; dopo pochi mesi, abbiamo incaricato il lavoro all’UNIVPM e oggi siamo felici di poter restituire la prima parte delle segnalazioni sul tema, raccolte nella città» ha concluso Perugini prima di passare la parola all’ingegnera Elena Bellu, che ha spiegato: «Obiettivi, funzioni e processo di elaborazione in corso del Piano. Quello che consegneremo in autunno sarà “un abaco” di soluzioni progettuali, uno strumento che permetterà all’Amministrazione di: controllare il grado di accessibilità di Pesaro; visualizzare puntualmente le problematiche presenti nel territorio; avere le soluzioni progettuali di superamento delle barriere con i relativi costi da applicare di volta in volta secondo priorità di intervento e risorse a disposizione. Sarà, soprattutto, uno strumento di pianificazione utile ai professionisti che lavorano nell’ambito delle Opere pubbliche e uno strumento di monitoraggio da aggiornare costantemente».
Quello di Pesaro, è «Un progetto specificatamente redatto per questo contesto e dovrà essere inserito in una strategia più ampia di pianificazione». Si rivolge, in particolare, a «persone con disabilità fisica, sensoriale e/o cognitiva, anziani; bambini, genitori con passeggini e persone in condizioni temporanee di inabilità, ma in generale a tutta la cittadinanza. La vocazione turistica della città e la proclamazione di Pesaro a Capitale Italiana della Cultura 2024, richiama inoltre la necessità di rendere il territorio pronto ad intercettare la domanda di turismo accessibile» ha detto Bellu. L’ingegnera ha poi spiegato che «anche dopo la consegna, proseguirà la partecipazione pubblica, avviata nei mesi scorsi con il processo di ascolto». Ascolto che ha consentito di raccogliere il contributo di numerosi stakeholder e cittadini. Sono stati intervistati 30 utenti appartenenti a 14 associazioni locali e a febbraio e marzo sono state coinvolte le scuole, a cui sono stati somministrati 956 questionari. Tra le principali questioni emerse, gli utenti hanno segnalato la presenza di percorsi stradali discontinui e dislivelli troppo marcati e carenti di aree di sosta intermedie; un problema a cui è necessario rispondere con «l’adeguamento delle pendenze e uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano eliminando dislivelli/gradini mediante scivoli di raccordo migliorativi rispetto a quanto indicato da normativa, e interventi sulla segnaletica orizzontale verticale, tattile e acustica».
Emerse come criticità, «anche la percezione di pericolo legata ai marciapiedi troppo stretti e l’assenza di percorsi protetti». Utili, in questo senso, la presenza della Bicipolitana, la predisposizione di percorsi ben definiti in termini di limiti fisici e di funzioni, “zone 30” e i dissuasori di velocità, «da migliorare tramite anche interventi di urbanismo tattico».
Tra i temi da affrontare, anche «migliorare gli attraversamenti stradali tramite l’integrazione dell’impianto semaforico con sistemi di segnaletica acustica; sensibilizzare gli automobilisti per evitare facciano parcheggi di intralcio; prevedere aree di sosta meglio segnalate e in posti congrui».
Rientreranno tra le soluzioni da adottare, la manutenzione delle pavimentazioni e i percorsi dedicati all’interno del tracciato degli stradelli storici, il miglioramento della fruizione delle spiagge. Il PEBA presenterà inoltre le risposte possibili per rendere accessibili gli edifici pubblici e tutte le informazioni e comunicazioni alla cittadinanza. Per ciascuna delle voci trattate, il Piano proporrà le possibili soluzioni e i relativi costi integrando e aggiornando costantemente (sia da parte dell’Amministrazione che potrà eliminare le criticità risolte, sia da parte dei cittadini che potranno aggiungerle nel tempo) il PEBA.