Friday 22 November, 2024
HomeCronacaStalking contro due consulenti del Tribunale Minori

Applicato il braccialetto elettronico ad una donna di 42 anni, minacciava anche le famiglie delle consulenti, al fine di ricevere relazioni a lei favorevoli per riottenere l’affido dei figli

Una donna di 42 anni, residente in questo capoluogo, è stata sottoposta alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, ai luoghi frequentati dalle persone offese, due professioniste consulenti del Tribunale per i Minorenni delle Marche di Ancona.

Su di lei grava l’accusa di stalking e violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

Tutto è partito dalla denuncia di continui atti persecutori ed insistenti minacce di ritorsione poste in essere dalla donna nei confronti delle due consulenti nel caso avessero redatto relazioni e perizie non favorevoli alla donna. Il suo obiettivo era di riottenere l’affidamento dei propri figli, che le era stato tolto con precedenti provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Le continue minacce rivolte anche ai familiari hanno costretto le due professioniste a denunciare ciò che stava loro accadendo alla Squadra Mobile di Ancona.
Al termine delle indagini è scattata per la donna la misura cautelare emessa dal GIP di Ancona su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona. D’ora in poi la donna non dovrà più avvicinarsi a meno di 500 metri dalle due persone offese, dalla loro dimora, dal luogo di lavoro e dai loro familiari, nonché non dovrà in nessun modo cercare di mettersi in contatto con loro.

Il Questore di Ancona: “I braccialetti elettronici rappresentano sicuramente una misura efficace per potenziare le misure di protezione delle vittime di condotte persecutorie e/o di violenza domestica. Lo strumento, che in realtà si avvale di due dispositivi, il braccialetto viene apposto al prevenuto e un dispositivo in possesso della vittima, che l’avverte qualora l’aggressore si avvicini troppo. Contemporaneamente un segnale allerta le Forze dell’Ordine, che mandano una pattuglia per effettuare il controllo. Questo strumento è indispensabile per proteggere di più e meglio le Donne. L’utilizzo ci conforta in termini di vite salvate poiché le violazioni sono irrisorie e le recidive vengono pesantemente abbattute”

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.