Il giorno della posa della prima pietra di Amazon in Interporto, il clima era carico di grande soddisfazione da parte di tutti coloro che hanno concretamente reso possibile l’insediamento del nuovo polo logistico della multinazionale a Jesi.
Già prima della firma e dopo l’inizio dei lavori, oltre all’entusiasmo però vi è stato chi, come Massimo Stronati, ha dovuto fare i conti con una esperienza “inquietante e gravosa“. Il presidente di Interporto ha infatti ricevuto numerose “minacce pervenute in forma scritta e anonima all’incolumità fisica” non solo rivolte a lui ma anche alla sua famiglia. Si tratta di un periodo che lo stesso presidente di Interporto definisce “difficile“, anche se grazie a Prefettura e forze dell’ordine ha potuto “condurre le attività manageriali di una società pubblica che lavora di concerto con le istituzioni“.
Per questo motivo Stronati attualmente si trova sotto scorta. Nonostante ciò, questo episodio non ha “ridotto la soddisfazione e la speranza negli effetti positivi del lavoro compiuto nell’interesse della “Interporto Marche Spa” e della comunità territoriale a cui la società si rivolge“. Nella sua nota afferma che “soddisfazione e speranza mitigano le difficoltà quotidiane che il sottoscritto e la sua famiglia debbono sostenere nel regime di protezione e sorveglianza“.
Forte vicinanza e pieno sostegno arrivano dal sindaco Fiordelmondo “per le assurde lettere minatorie ricevute. Ho sentito Stronati, al quale ho espresso la piena e totale solidarietà mia personale e dell’Amministrazione comunale tutta, confermando i sensi di stima e assicurando il prosieguo della positiva interlocuzione avviata in questi mesi“.