Rapina aggravata dall’uso delle armi, sequestro di persona, atti persecutori e lesioni personali, le accuse che hanno portato all’arresto di un 19enne dopo la sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Pesaro.
In concorso con alcuni minorenni, il 19enne avrebbe compiuto i fatti di cui è accusato nei confronti di un 17enne, vittima della baby gang da due anni.
Le indagini, iniziate il 9 aprile e condotte dai Carabinieri della Stazione di Colli al Metauro sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno portato alla luce come il minore fosse vittima delle violenze da parte della gang da marzo 2021.
Ad avvisare le forze dell’ordine, il compagno della madre del ragazzo che aveva segnalato come il giovane si trovasse in ospedale dopo essere stato minacciato con una pistola, rapinato del cellulare e malmenato da due suoi coetanei, uno dei quali minorenne.
I testimoni e le immagini del sistema di videosorveglianza hanno mostrato la presenza di un’Ape 50 di colore verde, che nei giorni successivi è stato intercettato. Il suo conducente ha ammesso così di aver partecipato ai fatti,
Le stesse perquisizioni a casa del 19enne hanno permesso di ritrovare due pistole modello Glock ad aria compressa, un passamontagna, e un p.c. trafugato dalla scuola elementare “Lugli” di Colli al Metauro. Il cellulare della vittima è stato invece trovato ai margini della superstrada “Nuova Flaminia” in località Calcinelli.
La vittima, dimessa dall’ospedale, ha sporto denuncia verso gli aggressori raccontando quanto subito negli ultimi due anni.