Il sindaco: «Nella provincia danni da centinaia di milioni di euro. I Comuni da soli non possono farcela, fiduciosi che le nostre istanze vengano accolte». Oggi il Consiglio dei Ministri deciderà sugli aiuti al territorio di Pesaro e Urbino
«In tutta la provincia si calcola un ammontare di danni enorme, centinaia di milioni di euro tra pubblici e privati: da soli i Comuni non possono farcela». Lo ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, intervenuto durante la seduta pomeridiana del Consiglio comunale a proposito del maltempo che ha colpito il territorio la scorsa settimana. «Siamo fiduciosi che le nostre istanze vengano accettate. Il presidente della Regione Acquaroli ha presentato ufficialmente la richiesta dello “Stato d’Emergenza”, accogliendo l’appello dei sindaci. Poco fa sono riuscito a mettermi in contatto con la premier Giorgia Meloni, che ha garantito il suo impegno nell’inserire la nostra provincia nel provvedimento che domani verrà fatto in Consiglio dei Ministri». Il sindaco ha poi dato i numeri della conta dei danni ad oggi: «più di 140 segnalazioni di privati, per un importo di circa 10milioni di danni. Abbiamo fatto interventi di somma urgenza del valore di 200mila euro e solo nel territorio comunale si contano circa 100 frane». Poi gli allagamenti ai sottopassi, ai parcheggi sotterranei, «il campo del Vismara, completamente da rifare. Ancora due centri sociali sotto acqua (Celletta e Vismara). E i danni paesaggistici che stiamo ancora calcolando». Dodici invece gli sfollati «che le assistenti sociali hanno gestito nel miglior modo possibile».
Complessivamente dice Ricci: «L’emergenza è stata gestita bene, innanzitutto prendendo precauzioni che ci hanno consentito di limitare i danni. Il ringraziamento va al Prefetto, per l’impeccabile lavoro di coordinamento tra i sindaci, al Centro operativo Comunale, alla Protezione Civile, ai Vigile del Fuoco, alle Forze dell’Ordine e ai tanti volontari che si sono spesi per aiutare i cittadini in difficoltà. Sono stati giorni complicatissimi – ha ribadito Ricci ripercorrendo le paure per la forte pioggia e l’esondazione del Genica e altri torrenti – possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma ora dobbiamo fare i conti con la marea di danni, sia pubblici che privati».
«Quello che è successo rappresenta l’ennesima dimostrazione che il cambiamento climatico è più veloce di quello che ci immaginiamo, chi continua a negarlo è irresponsabile. Dobbiamo investire sempre di più sul dissesto idrogeologico e, in un clima tropicale, aprire una discussione a livello locale e nazionale e ridefinire criteri idraulici di sicurezza». Ha concluso Ricci, prima del minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione.