E’ la stampa turca a rendere pubblico il video delle telecamere di sicurezza, poche ore prima del ritrovamento del corpo senza vita della giovane pallavolista. Si cerca nei messaggi del cellulare di Julia, sotto sequestro della polizia turca.
Si cerca nel cellulare la verità sulla morte della giovane pallavolista del Novara, Julia Ituma, il cui corpo è stato rivenuto senza vita a Instanbul, davanti all’hotel dove alloggiava con la squadra dopo aver disputato la semifinale di Champions League, la mattina del 13 aprile.
E’ stata eseguita l’autopsia sul corpo della giovane, deceduta dopo il volo dal sesto piano della sua camera d’albergo. Le telecamere di sicurezza dell’hotel mostrano una ragazza per nulla tranquilla, che se ne va su e giù per il corridoio, da sola, si accascia schiena al muro, con la testa appoggiata alle ginocchia. Questo girovagare va dalle 22.30 fino alle 23.50. Poi, cellulare alla mano, entra in stanza.
Nel frattempo è stata sentita la compagna di stanza di Julia, che – secondo la stampa turca – sostiene di aver parlato con lei fino all’1.30. Poi si sarebbe addormentata e non avrebbe sentito nulla fino al risveglio con la terribile notizia. Il buco parte da quel momento e arriva fino alle 5.30, ora del ritrovamento del suo corpo senza vita, davanti all’ingresso dell’hotel. E’ stata un’inserviente a notare dapprima un paio di scarpe e poi, poco più in là, il corpo.
La stampa turca racconta di una discussione avvenuta tra Julia ed un suo compagno di liceo. Di messaggi che confermerebbero tale discussione, come pure la sua compagna di stanza. Qualcosa nella mente della ragazza deve essersi fermato, portandola al gesto estremo di gettarsi dalla finestra.
Eppure la mamma Elisabeth, volata in Turchia, non riesce a credere all’ipotesi del suicidio. “Era una ragazza forte, sia in campo che fuori“, ammette in una dichiarazione rilasciata a Repubblica.
Le indagini a Instanbul da parte della polizia turca proseguono, mentre la salma della ragazza potrà fare rientro in Italia. Forse lunedì i funerali a Milano. La squadra dell’Igor Novara e lo staff tecnico, ancora sotto choc, hanno lasciato la Turchia venerdì pomeriggio.
