Thursday 21 November, 2024
HomeAccadde oggiDa Icaro ad Armstrong, la giornata dedicata a chi ha camminato tra le stelle

Dal 2011, ogni 12 aprile, si celebra la Giornata internazionale del volo dell’uomo nello spazio. Un tributo al genio umano che ha trovato nei secoli il modo di vincere la gravità e realizzare la più grande ambizione: camminare tra le stelle.

La sete di scoperta e conquista è connaturata all’uomo. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” fa dire Dante ad Ulisse, eroe per eccellenza simbolo del viaggio. Dall’inizio dei tempi la curiosità ha spinto gli occhi degli uomini verso terre sconosciute, sia in terra che in cielo, sognando di conoscerle.

Il sogno si realizza il 12 aprile 1961 quando il ventisettente Jurij Gagarin a bordo della navicella Vostok 1 risale l’atmosfera per compiere il giro del nostro pianeta. Ci impiega 108 minuti, in un volo che passa alla storia come il primo viaggio dell’uomo nello spazio. Nel 2011 è proprio la data di tale ricorrenza ad essere scelta per omaggiare ogni anno coloro che continuano a dare corpo al sogno di conoscere il cielo.

Nel mito il primo volo nel cielo

Nell’albero genealogico della cultura umana, Gagarin vanta antenati antichissimi. Nella dimensione del mito, è infatti Icaro il primo ad aver spiccato il volo verso il cielo. Il mito ci conduce nell’antica Creta dove l’architetto Dedalo, costruttore del celebre labirinto, si innamora di Naucrate, una delle schiave del re. Icaro nacque dalla loro unione.

Conoscendo i segreti del labirinto, il re precluse a Dedalo e suo figlio ogni possibilità di fuga dall’isola, per evitare che essi venissero diffusi. Li rinchiuse addirittura nello stesso labirinto.

Così, per scappare, Dedalo costruì delle ali e le attaccò al suo corpo e a quello di suo figlio con la cera. La curiosità però, spinse il volo di Icaro troppo in alto, vicino al sole che sciolse la cera delle ali e lo fece cadere in mare, dove perse la vita.

Mongolfiere e aeroplani, il genio umano inventa il modo di volare

Al di là del mito, il padre storico degli studi sul volo è senza dubbio Leonardo da Vinci che unisce la sua passione del volo all’osservazione empirica del volo degli uccelli. Studiandoli si accorge che, al di là di quanto possa sembrare a prima vista, gli uccelli non si alzano in volo con un movimento verticale delle ali, bensì rotatorio. Da tale scoperta derivano i suoi celebri schizzi delle macchine volanti che ne imitano il movimento.

Nel 600, gli studi sul volo incontrano invece le leggi fisiche del calore. Come il fuoco si innalza verso l’alto, allo stesso modo avrebbero dovuto fare giganti bolle di aria calda. A sviluppare l’intuizione furono proprio i fratelli Montgolfier che, come il nome suggerisce, il 5 giugno 1783 alzarono in volo nei cieli di Parigi la prima mongolfiera.

Ma è il Novecento il secolo dell’aviazione. Alla fine dell’Ottocento, le intuizioni di alcuni studiosi come l’italiano Forlanini, Clemente Ader e i fratelli Lietenthal portano alla costruzione di modelli di aeroplani ad elica, oppure azionati grazie alla polvere da sparo. I progetti incontrano nel corso delle due guerre gli studi sui missili, unione che portò alla costruzione del primo razzo in Germania durante la seconda Guerra mondiale, chiamato V2.

Guerra fredda e guerra stellare alla conquista del cielo

Mentre gli studi sull’aviazione continuano, la Guerra fredda sposta il conflitto tra le Nazioni su nuove dimensioni e la conquista dello spazio è una di esse.

Calpestare il cielo diviene la principale missione per affermare la propria supremazia geopolitica.

Gli Stati Uniti vengono spaventati dal lancio del Satellite Sputnik 1 da parte dell’URSS, nel 1957. Il presidente americano Eisenhower risponde con nuove iniziative e con l’apertura l’anno successivo di un’agenzia dedicata alla ricerca e alla progettazione aerospaziale: la NASA.

Nel frattempo l’URSS, dopo il successo dello Sputnik ,si prepara a portare il primo uomo nello spazio. L’obiettivo è compiere il giro dell’orbita terrestre, superato proprio con il volo di Gagarin il 12 aprile 1961.

Per il primo volo americano nello spazio bisognerà aspettare l’anno successivo con l’astronauta Alan Shepard in viaggio nella navicella Mercury. Un annuale ritardo che non può affatto passare alla storia. Quale miglior risposta dunque di una bandiera piantata proprio sulla luna? Sarà così Neil Armstrong, il 21 luglio 1969, a consacrare la vittoria americana con la prima passeggiata del genere umano sul suolo lunare.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.