A Pesaro, da gennaio, la comunicazione inclusiva entrerà nelle mense scolastiche grazie all’introduzione de “Il menu in CAA”, il menu tradotto in Comunicazione Aumentativa Alternativa, destinato a nidi, scuole dell’infanzia e scuole primarie della città.
Il progetto coinvolgerà complessivamente 13 nidi e 13 scuole dell’infanzia comunali, 14 scuole dell’infanzia statali e 20 scuole primarie, rendendo i menu più accessibili a tutti i bambini e le bambine, indipendentemente dalle loro capacità comunicative e di comprensione.
«Pesaro conferma la propria vocazione educativa – sottolinea l’assessora alle Politiche educative Camilla Murgia – che guarda al garantire a tutti i bambini e le bambine gli strumenti per comunicare, conoscere e crescere secondo le proprie capacità e i propri sogni». I menu in CAA, spiega l’assessora, nascono da una riflessione avviata prima dell’estate su sollecitazione del Polo territoriale di Comunicazione Aumentativa Alternativa di via degli Abeti, gestito dalle cooperative Labirinto e Genìa.
Si tratta di un supporto visivo pensato inizialmente per rispondere ai bisogni di bambini con difficoltà legate al linguaggio o alla disabilità, ma che oggi assume un valore più ampio. «Questo strumento va oltre la sua funzione specifica – aggiunge Murgia – perché coinvolge tutti i bambini della città, dai nidi alle scuole primarie, rendendo le informazioni accessibili a tutti e tutte».
Come funzionano i menu in Comunicazione Aumentativa Alternativa
I menu sono stati elaborati dai Servizi Educativi del Comune di Pesaro insieme all’associazione Genìa e alla cooperativa sociale Labirinto, e tradotti in simboli e immagini dal Polo territoriale CAA. Nelle scuole saranno disponibili fogli cartacei con i piatti del giorno, aggiornati settimanalmente e presentati dagli insegnanti in momenti dedicati. Successivamente, saranno gli stessi bambini a raccontare e spiegare il menu ai compagni, favorendo partecipazione attiva, autonomia e inclusione.
«La CAA è un insieme di strumenti e strategie rivolti a persone con bisogni comunicativi complessi – spiega Sofia Berti, coordinatrice del Polo CAA –. Utilizza simboli, immagini e sistemi visivi che sostengono la comunicazione e compensano la fragilità linguistica. In questo modo, anche il momento del pasto diventa un’occasione educativa e relazionale».
Un percorso avviato da oltre dieci anni
I menu inclusivi rappresentano uno dei risultati di un percorso iniziato nel 2014 dal Comune di Pesaro insieme alla cooperativa Labirinto, all’associazione Genìa, al Centro Territoriale per l’Inclusione, all’Azienda Sanitaria Territoriale e all’Ambito Territoriale Sociale 1. Un lavoro che nel 2022 ha portato alla nascita del Polo territoriale di Comunicazione Aumentativa Alternativa, con l’obiettivo di rendere la CAA più accessibile alle famiglie.
«Questa azione avrà come conseguenza una maggiore inclusività – sottolinea Gabriela Guerra, responsabile del settore Disabilità in età evolutiva della cooperativa Labirinto – non solo per chi utilizza quotidianamente la CAA, ma anche per bambini e famiglie che incontrano difficoltà comunicative legate, ad esempio, all’uso di un’altra lingua».
Per l’associazione Genìa, il progetto rappresenta un passo ulteriore verso una città più accessibile. «La comunicazione è una delle barriere più forti – spiega la vicepresidente Mara Morosini – e attraverso la CAA lavoriamo per superarla, riducendo gli handicap presenti nel territorio e coinvolgendo tutta la comunità». Un impegno condiviso anche da Antonietta Italia, membro del direttivo Genìa, che guarda già al futuro: «L’obiettivo è portare la CAA anche nelle scuole statali, paritarie e, in prospettiva, nelle scuole superiori».
«C’è una grande coerenza tra questo progetto e il lavoro dei Servizi Educativi del Comune – conclude Sabina Ercoli, coordinatrice pedagogica –. La CAA è ormai uno strumento abituale nei nostri nidi e nelle scuole dell’infanzia: un codice condiviso che i bambini fanno proprio nella quotidianità, aiutandosi reciprocamente».



