Wednesday 3 December, 2025
HomeAttualitàJesi, rischio stop per Casa e Ospedale di Comunità

A meno di un anno dall’avvio ufficiale dei lavori per la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità di Jesi, il futuro delle due strutture sanitarie appare incerto. A segnalare le problematiche è stato l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Calcinaro, rispondendo in Consiglio a un’interpellanza del consigliere Maurizio Mangialardi: secondo il nuovo titolare della Sanità, la realizzazione delle due opere registra “criticità che possono allarmare”, al punto che – allo stato attuale – non soltanto non saranno pronte entro il 2026, ma rischiano addirittura di non essere più realizzate.

Una dichiarazione che ha colto di sorpresa il territorio, soprattutto alla luce dell’ottimismo manifestato lo scorso febbraio, quando erano stati consegnati i lavori per la costruzione della nuova palazzina da destinare a Casa e Ospedale di Comunità. Il progetto, del valore complessivo di quasi 9 milioni di euro, prevedeva 7,3 milioni finanziati con fondi PNRR e il resto con risorse regionali. La struttura sarebbe dovuta sorgere nell’area antistante l’Ospedale “Carlo Urbani”, su terreno messo gratuitamente a disposizione dal Comune.

Al momento della consegna dei lavori, la Regione aveva presentato il progetto come un tassello essenziale del potenziamento della sanità territoriale. L’Ospedale di Comunità avrebbe dovuto contare su 16 posti letto iniziali, con possibilità di ampliamento a 30; la Casa della Comunità Hub, invece, avrebbe ospitato un’équipe multiprofessionale per servizi di prossimità e percorsi di cura più accessibili ai cittadini. Un intervento strategico per ridurre i ricoveri impropri e alleggerire la pressione sugli ospedali per acuti.

L’allarme della Regione: finanziamenti insufficienti e progetto a rischio

La ricostruzione fatta dall’assessore Calcinaro cambia però radicalmente lo scenario: le risorse PNRR destinate ai due interventi – 2,6 milioni per la Casa di Comunità e 6,2 per l’Ospedale di Comunità – non sarebbero sufficienti, e alcune criticità emerse in fase di revisione degli atti rischiano di far saltare l’intera operazione.

Criticità che, sottolinea Calcinaro, deriverebbero da “sottovalutazioni” della precedente gestione, aggravate dal drastico ridimensionamento della progettazione complessiva. Basti pensare che la Casa della Comunità, inizialmente prevista da 40 posti, era stata già ridotta a 32, poi ulteriormente a 16 posti finanziati: una capienza inferiore perfino agli standard minimi previsti.

Una situazione giudicata “gravissima” dal sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, che nella serata di ieri ha telefonato all’assessore per chiedere chiarimenti e garanzie sul futuro delle opere.

«Ho espresso all’assessore la forte preoccupazione dell’intera comunità», ha dichiarato Fiordelmondo, ricordando come Jesi e la Vallesina abbiano già dovuto accettare pesanti riduzioni progettuali. «Ora la situazione è ancora peggiore. Non possiamo permettere che due strutture fondamentali per il territorio svaniscano dopo anni di promesse. Pretendiamo che siano mantenuti tutti gli impegni presi».

Calcinaro, secondo quanto riferito dal sindaco, sarà a Jesi prima di Natale per un incontro dedicato sia alla sorte della Casa e dell’Ospedale di Comunità, sia alle altre criticità che affliggono la sanità territoriale.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.