La riflessione dell’Associazione “Dalla Parte delle Donne” in vista della Giornata internazionale del 25 novembre
In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Associazione Dalla Parte delle Donne propone una riflessione che trae origine dal proprio impegno ormai pluridecennale sul territorio.
Lo sportello antiviolenza, attivo a Senigallia da 23 anni, opera grazie all’impegno volontario di donne con esperienze, competenze ed età differenti, accomunate dalla volontà di accogliere, ascoltare e sostenere coloro che subiscono violenza di genere, accompagnandole in un percorso complesso e spesso doloroso di consapevolezza e rinascita.
La violenza contro le donne continua a rappresentare non soltanto una grave emergenza sociale, ma una violazione dei diritti umani fondamentali, che si manifesta in molteplici forme e in contesti anche apparentemente insospettabili. Solo nel 2024, a Senigallia, lo sportello ha accolto 40 donne. Un dato che trova conferma anche nel Rapporto 2024 sulla violenza di genere nella Regione Marche, elaborato grazie alla collaborazione tra Ambiti Territoriali Sociali, Centri Antiviolenza, Case Rifugio, Centri per uomini autori di violenza, Ufficio del Garante regionale, Consultori e Pronto Soccorso: nel 2023 sono state 841 le donne che hanno chiesto aiuto alla rete regionale, quasi cento in più rispetto all’anno precedente, con la provincia di Ancona quale territorio più colpito (259 accessi).
Il punto di osservazione dell’Associazione è netto: le testimonianze raccolte confermano come dinamiche di potere, sopraffazione e controllo siano tuttora diffuse all’interno dei nuclei familiari e tendano a riprodursi nel tempo. Da qui l’urgenza di promuovere un’azione educativa continua, fin dall’infanzia, in tutte le sedi di formazione e nei contesti comunitari.
Proprio in questa direzione, l’Associazione manifesta la propria preoccupazione per l’impostazione recentemente proposta dal Comune nel trattare il tema della violenza di genere, anche in occasione di un convegno pubblico. L’approccio adottato – si sottolinea – rischia di banalizzare il fenomeno, equiparandolo a forme di violenza generica, in contrasto con gli accordi di collaborazione sottoscritti e con le consolidate evidenze scientifiche, giuridiche, psicologiche e sociologiche.
Vivere in ambienti discriminanti o violenti – ricorda l’Associazione – produce conseguenze profonde su persone di tutte le età. Per questa ragione è necessario costruire alleanze solide e diffuse, affinché la risposta al fenomeno sia condivisa e strutturata. L’auspicio è che, attraverso un impegno collettivo, arrivi il giorno in cui sportelli come quello di Senigallia non siano più necessari e in cui nessuna donna debba essere costretta a trovare un supplemento di coraggio per difendere il semplice diritto a vivere la propria vita.



