FOGGIA – Svolta nelle indagini su una brutale rapina in abitazione avvenuta lo scorso 21 ottobre a Foggia, nel quartiere San Lorenzo. I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura, a carico di cinque persone ritenute gravemente indiziate del reato di rapina aggravata in concorso ai danni di un’anziana di 84 anni.
La violenza in casa
I fatti risalgono al pomeriggio del 21 ottobre 2024. L’anziana vittima, una foggiana di 84 anni, è stata aggredita alle spalle mentre rientrava a casa con la spesa. Tre soggetti, con il volto travisato da mascherine chirurgiche, l’hanno trascinata all’interno dell’abitazione.
La vittima è stata immobilizzata con estrema violenza: legata con fascette da elettricista a una sedia, e imbavagliata. I malviventi l’hanno costretta ad aprire la cassaforte, da cui hanno asportato gioielli, orologi e contanti per un valore complessivo di diverse migliaia di euro. Al termine dell’azione criminale, i rapinatori si sono dileguati a piedi.
Indagini e la soffiata della conoscente
L’articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri, supportata dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona e da attività tecniche, ha permesso di risalire all’identità non solo degli esecutori materiali, ma anche dei complici.
Secondo la ricostruzione, la rapina sarebbe stata pianificata alcune settimane prima da una 31enne foggiana, stretta conoscente della vittima. La donna si sarebbe avvalsa del suo compagno, un 26enne di Carapelle, e di altri tre uomini legati a quest’ultimo da vincoli di parentela e amicizia, per l’esecuzione del colpo.
Due dei complici avrebbero agito da vedette all’esterno del complesso residenziale, per poi fuggire insieme ai tre rapinatori a bordo di un’auto.
La prova della pianificazione
Elementi cruciali che hanno portato all’individuazione dei responsabili sono stati rinvenuti durante le perquisizioni. In casa di due degli indagati (fratelli), i Carabinieri hanno trovato una lettera dattiloscritta che forniva suggerimenti operativi per la rapina, incluse le abitudini di vita dell’anziana vittima e le precauzioni da adottare per eludere le indagini.
Ulteriori conferme della meticolosa preparazione del colpo sono emerse dall’analisi di uno dei telefoni sequestrati: messaggi scambiati tra due indagati su social network indicavano un’intensa attività preparatoria, con almeno due sopralluoghi e uno studio accurato della planimetria della zona.
Tutti e cinque gli indagati, che dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Foggia.



