Una coppia di campani bloccati subito dopo una estorsione ai danni di un’anziana
La tecnica più o meno la solita, telefonata di un finto carabiniere ad una persona anziana, un figlio arrestato per un reato commesso, oggetti d’oro per verificare se parte del bottino. Due soggetti di 46 anni, provenienti dalla provincia di Napoli, sono individuati ieri sera ad Ancona, praticamente in flagranza di reato.
Durante un’attività di controllo nel quartiere di Torrette, i carabinieri hanno notato un’auto noleggiata, con a bordo due uomini; la stessa auto, poco prima, era stata oggetto di un controllo da parte della polizia locale. L’auto con a bordo i due campani è stata seguita fino a che si è fermata ed uno degli occupanti è sceso entrando in un condominio. Pochi minuti dopo è stato visto uscire e risalire a bordo.
L’auto è stata immediatamente bloccata: a seguito dei controlli sono stati rinvenuti preziosi consegnati da una 84enne che aveva ricevuto una chiamata da uno dei due truffatori, che si era presentato come maresciallo dei carabinieri, avvisando la malcapitata che suo figlio era stato arrestato per aver commesso una rapina e che sarebbe passato un suo sottoposto per controllare gli oggetti d’oro che custodiva in casa per verificare se fossero frutto della rapina e poter scagionare il figlio.
L’anziana aveva consegnato gli oggetti, per un valore di circa 15mila euro. Subito dopo, consigliata da una vicina, si era resa conto della truffa e aveva chiamato il 112. Per sua fortuna i militari erano già sotto la sua abitazione e avevano già bloccato i due responsabili. Una storia finita bene per l’immediato intervento di carabinieri e polizia locale. Resta però l’amarezza nel dover constatare l’ennesimo atto deprecabile, ai danni di una persona anziana, resa debole e arrendevole nella maniera più bieca possibile.


