Un pensiero del sessantanovesimo congresso del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in corso, in questi giorni, ad Ancona e che vede Ancona e Macerata come sedi congressuali, è andato all’ennesima vittima sul lavoro, il giovane marchigiano che ha perso la vita nel maceratese, a Corridonia.
“Nei primi otto mesi del 2025 nelle Marche sono state 11.028 le denunce di infortunio sul lavoro, in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (- 0,7%). Un dato che – però – affermano gli ingegneri- si accompagna ad un drammatico incremento dei morti, passati da 10 a 18, un’impennata dell’80%. Dodici le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro, sei mentre si recavano al lavoro.
Un quadro che lo stesso Inail ha definito allarmante, che vede la maggior parte dei morti tra i 50 e i 59 anni con qualche caso anche oltre i 60.Noi crediamo che occorrano urgentemente una serie di misure – hanno affermato Stefano Capannelli (Pres. Provinciale Ordine degli Ingegneri di Ancona) e Maurizio Paulini – “ci vogliono più formazione e aggiornamento continuo dei professionisti dell’area tecnica e delle imprese perché non si ripeta mai più un nuovo tristissimo episodio del genere.
Siamo tutti impegnati nella divulgazione presso un pubblico vasto di pratiche per la sicurezza declinata in tutte le sue forme. Partendo dalle esperienze accumulate siamo tutti chiamati a fare uno sforzo, ad immaginare come potrà operare nel medio-lungo periodo l’ingegneria della sicurezza. E’ una sfida importante, che non ha soluzioni scontate e per il quale serve il contributo di tutti”.