Ore cinque e trenta, ancora poca luce e la compagnia di un freddo inaspettato protagonista da giovedì sera. I primi carristi sono da poco arrivati al Capannone. I due carri ad uscire per primi richiamano infatti i loro autori all’alba, per riuscire a montare il tutto. Poche le ore dormite. Per alcuni solo poche decine di minuti. Dopotutto si è sempre al quarto giorno di una sagra dedicata al vino. Tra occhi piccoli e felpe imbottite, i primi elementi iniziano ad essere assemblati, mentre il vento forte e previsioni non incoraggianti preoccupano. E di fatto, queste trovano presto il loro fondamento.
Mentre gli ultimi due carri finiscono di comporre le loro strutture, il vento piano piano rallenta ed il cielo inizia a caricarsi di pioggia. Sotto k-way improvvisati si cerca di coprire e coprirsi il più possibile. La giornata è ancora lunga ed il tempo mette in dubbio, per un attimo, anche la sfilata in piazza attesa da mesi. Dalle casse spente, in riparo dalla pioggia, non si sente musica. I bicchieri si riempiono timidamente.
Poi la partenza verso Piazza Cavour riaccende la magia di ogni domenica di Sagra. Si cammina mentre si canta e ci si abbraccia. Si bada attentamente che nulla si rovini prima della scenetta e delle valutazioni. Nonostante il tempo, si confida nel fatto che comunque, alcune persone, saranno lì per vedere il risultato di oltre un mese e mezzo di lavoro.
E così è stato, perché la manifestazione ha confermato, come ogni anno, il suo potere unico di richiamare cittadini e visitatori, al di là di tutto.
Un primo giro di Piazza ed attori e movimenti animano i cinque carri. Poi le attese premiazioni. Tra i criteri valutati i movimenti delle strutture, le tecniche di realizzazione, i materiali utilizzati, la Foto a colori con il Premio Morichelli dedicato, l’applicazione dell’uva e la scenetta.
Sul gradino più alto del podio, Carro Centro Storico posiziona i personaggi nati dalla mente del regista Tim Burton. Una sposa cadavere bagnata e fortunata che porta il Carro alla vittoria per il secondo anno di fila e alla conquista del Premio Morichelli. A seguire le imprese di Hercules curate dal Carro San Bartolomeo, e Carro San Giovanni al terzo posto con Willy Wonka e la sua Fabbrica di cioccolato. Infine, i simboli dell’Impero Egizio e Romano portati in Piazza da Carro Badia Colli ed i personaggi del film Madagascar di Carro San Michele.
A questo punto, la pioggia della mattina è già un lontano ricordo. Il sole è arrivato a baciare il momento della sfilata e le ore a seguire, segnate da commozione, festeggiamenti e qualche lacrima. “Ora che si è fatta sera“, l’emozione lascia nei cuori dei carristi, la convinzione di voler far parte di tutto questo anche il prossimo anno. Di cercare conferme o rivincite. La sensazione bella e sublime, di essere parte di una famiglia nata dalla volontà di realizzare qualcosa di unico per il proprio paese.
E allora, i cinque Carri non possono che estendere già l’invito al prossimo anno. L’appuntamento è per domenica 4 ottobre 2026, alle 15.30 in Piazza Cavour. E se non ci sarà bel tempo, non sarà un problema. Ci si ricorderà della pioggia di quest’anno sapendo che qualche goccia di troppo, non riuscirebbe comunque, a spegnere tanta magia.
