Saturday 4 October, 2025
HomeAttualitàL’improvvisa morte dell’attore Remo Girone

La sua celebrità era iniziata negli anni ’80 grazie allo sceneggiato “La piovra”

È morto all’improvviso in casa all’età di 76 anni Remo Girone. Una vita dedicata a cinema e teatro, Girone è diventato famoso negli anni ’80 per aver interpretato uno dei “cattivi” nello sceneggiato “La piovra” il personaggio di Tano Cariddi, il ragioniere di una cosca mafiosa, in una storia di politica, finanza, massoneria e criminalità organizzata, che vedeva come antagonista il commissario Cattani, l’attore Michele Placido.

Remo Girone e Michele Placido, ne "La piovra"
Remo Girone e Michele Placido” ne “La piovra”

La carriera di Girone era proseguita con altre brillanti collaborazioni con registi del calibro di Peter Greenaway, Ettore Scola e Andrea Molaioli.

Ci sono state altre interpretazioni in sceneggiati televisivi tra le quali “Dalla notte all’alba” di Cinzia TH Torrini, “Carlo Magno” di Clive Donner, “Morte di una strega” di Cinzia TH Torrini, “Dio vede e provvede”, “Morte di una ragazza perbene”, “L’elefante bianco” di Gianfranco Albano, “Il Grande Torino”, “Questa è la mia terra”.

Le sue interpretazioni più recenti: “The Equalizer 3 – senza tregua” a fianco di Denzel Washington, nei panni del dottor Enzo Arisio, che cura Robert McCall (Washington) arrivato gravemente ferito in una cittadina della Campania oppressa dalla camorra, dopo aver sterminato i componenti di un clan malavitoso in Sicilia e “Le Mans 66 – la grande sfida” in cui ha interpretato Enzo Ferrari.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2025 medaglia dorata per i 40 anni di iscrizione all’Ordine. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).