Wednesday 1 October, 2025
HomeItaliaCronaca ItaliaCostretta al matrimonio combinato e maltrattata: genitori arrestati a Rimini

Una coppia bangladese è stata posta ai domiciliari. La figlia, dopo mesi di soprusi, è riuscita a rientrare in Italia e denunciare tutto

Rimini, 1 ottobre 2025 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Rimini hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una coppia di coniugi di nazionalità bangladese, ritenuti responsabili di gravi reati, tra cui maltrattamenti, ai danni della figlia maggiorenne.

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Rimini su richiesta della Procura della Repubblica, arriva al culmine di un’articolata attività investigativa che ha ricostruito mesi di soprusi e violenze psicologiche subiti dalla giovane.

La trappola e il matrimonio in Bangladesh

Le indagini, avviate nel febbraio scorso, hanno delineato un quadro drammatico. Tra novembre 2024 e aprile 2025, i genitori avrebbero architettato un piano per costringere la figlia ad accettare un matrimonio combinato con un connazionale da loro scelto.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la ragazza sarebbe stata inizialmente ingannata e convinta a recarsi in Bangladesh con una scusa. Una volta giunta nel paese natale, la situazione è precipitata: i genitori le avrebbero immediatamente sottratto documenti e carta di credito, rivelando il vero motivo del viaggio.

La giovane è stata sottoposta a costante controllo, minacce e maltrattamenti, fino a essere costretta a sposare, il 17 dicembre 2024, un uomo molto più anziano di lei, appartenente a una facoltosa famiglia.

Farmaci forzati per una gravidanza

Dopo le nozze, la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente. La vittima sarebbe stata costretta ad assumere farmaci volti a favorire una gravidanza, oltre a calmanti, con il chiaro intento di fiaccare la sua volontà di opporsi.

Sfruttando il desiderio dei parenti di una rapida maternità, la giovane è riuscita a convincere i genitori a farla rientrare temporaneamente in Italia, adducendo la necessità di ritrovare un po’ di serenità.

Ritorno in Italia e la denuncia

Lo scorso aprile, al suo arrivo all’Aeroporto di Bologna, la ragazza è stata immediatamente presa in carico dai militari del Nucleo Investigativo e condotta in località protetta. Qui ha raccontato agli investigatori l’intera vicenda, fornendo gli elementi necessari a ricostruire le condotte illecite dei genitori. La giovane ha ricevuto supporto anche dalle strutture territoriali di assistenza alle donne vittime di violenza e abusi, che hanno collaborato in sinergia con l’Arma.

I due coniugi sono stati rintracciati dai Carabinieri presso la loro abitazione di residenza a Rimini e posti agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il procedimento restrittivo è stato disposto tenendo conto della gravità dei fatti perseguiti, sebbene parte di essi sia avvenuta fuori dal territorio nazionale.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.