La vittima, una donna di Novara, ha ottenuto giustizia
Noivara – Una sentenza del Tribunale di Novara ha portato alla condanna a due anni di reclusione per stalking nei confronti dell’ex compagno di una giovane donna del luogo. L’uomo, descritto come un “manipolatore incapace di accettare la fine della relazione“, è stato ritenuto colpevole di atti persecutori che avevano trasformato la vita della vittima in un incubo di paura e tensione.
Una spirale di controllo e paura
Secondo quanto emerso, dopo la rottura, l’ex partner non si era rassegnato, dando il via a una serie di comportamenti ossessivi e invasivi. La giovane è stata sottoposta a una vera e propria spirale di manipolazione e minacce, caratterizzata da tentativi di controllo, pressioni psicologiche, pedinamenti e continui contatti indesiderati. Un’azione persecutoria subdola che l’aveva costretta a vivere in un costante stato di allarme.
Il Tribunale ha riconosciuto la gravità dei fatti, stabilendo che le condotte integravano pienamente il reato di atti persecutori previsto dall’articolo 612-bis del Codice Penale, infliggendo così all’uomo una pena detentiva.
Decisivo il sostegno del Centro Vittime Relazionali
Fondamentale per la giovane è stato il sostegno del Centro Nazionale Vittime Relazionali. La Presidente, dott.ssa Marika Perli, ha messo a disposizione un’équipe multidisciplinare che si è rivelata decisiva per affrontare il difficile percorso legale e psicologico. L’assistenza è stata fornita dalle avvocate Federica Perpignano (Foro di Taranto) e Viviana Emanuela Fusar Poli (Foro di Milano), e dalla psicologa dott.ssa Daniela Palma (Albo degli Psicologi delle Marche).
“Questa sentenza dimostra che la manipolazione e il controllo psicologico non sono aspetti secondari o marginali, ma veri strumenti di violenza che ledono la libertà e la dignità della persona,” hanno sottolineato le professioniste del Centro.