Wednesday 1 October, 2025
HomeItaliaCronaca ItaliaFrode internazionale sul vino Zibibbo di Pantelleria

Sequestrati 5mila litri e denunciato titolare di società tedesca

I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare (RAC) di Roma e Messina hanno scoperto e smantellato una frode internazionale che ruotava attorno alla produzione e commercializzazione di vino con la falsa denominazione di origine “Zibibbo di Pantelleria”. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, ha portato al sequestro di 5mila litri di prodotto e alla denuncia del titolare di una società con sede in Germania.

L’Indagine e la Falsa Commercializzazione

L’attività investigativa, inserita nei controlli mirati della Cabina di Regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare, ha preso il via con il monitoraggio di siti web e social network. È emerso che una società tedesca, specializzata nel commercio di vini, vendeva in Italia e in numerosi Paesi, anche extra-UE, bottiglie falsamente etichettate come “Zibibbo di Pantelleria”.

Il vino Zibibbo di Pantelleria DOP è un prodotto a denominazione di origine protetta, regolato da un rigoroso disciplinare e soggetto a stringenti controlli. La società tedesca, tuttavia, operava senza alcuna autorizzazione per la produzione e l’immissione in vendita di tale eccellenza.

La rete di commercializzazione era vasta e includeva, oltre all’Italia, Paesi come Germania, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Canada, Taiwan, Giappone, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Francia, Russia e Stati Uniti.

Sequestri e Denuncia

Gli accertamenti dei Carabinieri hanno individuato il deposito sull’isola di Pantelleria, dove sono stati sequestrati complessivamente 5mila litri di prodotto vinoso. Di questi, 3.500 litri erano in corso di trasformazione e circa 1.500 litri erano già stati imbottigliati ed etichettati non solo con la falsa denominazione “Zibibbo di Pantelleria”, ma anche con “Terre Siciliane IGT”. La società non risultava accreditata per nessuna di queste produzioni, rendendo l’apposizione delle denominazioni totalmente arbitraria.

Il titolare della società tedesca è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Marsala per frode in commercio aggravata per la vendita di prodotto non genuino. Si stima che, dal 2019 (per un arco di 5 annate vendemmiali), la società abbia commercializzato almeno 30mila bottiglie di vino comune non certificato, generando un guadagno illecito stimato in oltre 800mila euro.

Il prodotto sequestrato, data la totale mancanza di tracciabilità, è stato distrutto come previsto dalle norme vigenti. L’operazione sottolinea l’impegno delle Istituzioni italiane nella tutela della qualità delle proprie eccellenze agroalimentari e nel sostegno del Made in Italy nel mondo.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.