Quarant’anni fa, il 13 settembre del 1985, usciva in Giappone Super Mario Bros., il videogioco destinato a rivoluzionare l’intrattenimento elettronico e a trasformare un idraulico con i baffi nel personaggio più iconico della storia dei videogiochi.
Creato dal genio di Shigeru Miyamoto per Nintendo, Super Mario Bros. non fu soltanto un successo commerciale: rappresentò una vera e propria rinascita per un settore reduce dalla crisi del 1983. Con il suo design semplice ma innovativo, il Regno dei Funghi, i power-up e la sfida contro Bowser, il titolo per Nintendo Entertainment System (NES) conquistò milioni di giocatori in tutto il mondo.
Dal “Jumpman” a eroe globale
In realtà, Mario aveva già fatto il suo debutto qualche anno prima, nel 1981, come “Jumpman” in Donkey Kong. All’epoca era un carpentiere, non ancora l’idraulico che conosciamo oggi. Ma fu proprio con Super Mario Bros. che prese forma il personaggio capace di attraversare epoche e generazioni.
Da quel primo capitolo, Mario non si è più fermato:
- Super Mario Bros. 3 (1988) introdusse mappe e nuovi costumi.
- Super Mario World (1990) portò con sé Yoshi.
- Super Mario 64 (1996) rivoluzionò il 3D.
- Super Mario Galaxy (2007) fece volare i giocatori nello spazio.
- Super Mario Odyssey (2017) aprì a nuove forme di esplorazione con il cappello Cappy.
In 40 anni, il franchise ha venduto oltre 830 milioni di copie nel mondo, tra serie principale e spin-off come Mario Kart e Super Smash Bros., diventando il videogioco più venduto di sempre.
Oltre lo schermo, Super Mario riferimento culturale
Oltre lo schermo, Mario è diventato anche mascotte di Nintendo, protagonista di cartoni, fumetti, giocattoli e film. L’ultimo, The Super Mario Bros. Movie (2023), ha incassato oltre un miliardo di dollari, confermando l’intramontabile popolarità dell’idraulico in salopette rossa.
Oggi, nel suo 40° anniversario, Mario è celebrato come un vero e proprio fenomeno culturale. La sua colonna sonora, composta da Koji Kondo, è immediatamente riconoscibile; i suoi giochi continuano a innovare pur restando fedeli allo spirito originale: quello di un’avventura semplice, divertente e universale.
Insomma, un pezzo di storia popolare che, a distanza di quattro decenni, dal Giappone al resto del mondo, continua a far sognare milioni di persone.