Saturday 13 September, 2025
HomeCronacaJesi, identificato il vandalo della stazione

Si tratta di un uomo di origini pakistane senza fissa dimora

Il gesto era stato eclatante, quel tombino scagliato verso la biglietteria della Stazione di Jesi, che aveva mandato in frantumi la vetrata. Spavento e apprensione tra i presenti, ma per fortuna l’uomo, dopo il gesto sconsiderato e comunque immotivato, si era eclissato senza aggredire nessuno.

I Carabinieri del Norm di Jesi sono riusciti a identificare il soggetto che sabato scorso ha danneggiato il parabrezza di un’autovettura lungo via Trieste per poi prelevare un tombino in metallo frantumando la vetrata della biglietteria all’interno della stazione.

Non è il primo reato commesso dal 25enne di origini pakistane, segnalato varie volte per episodi simili; ufficialmente senza fissa dimora da tempo gravitava dalle parti di Jesi. Come detto lunga la serie di danneggiamenti di cui si è reso colpevole, ad auto, vetrine, distributori automatici di merendine e bevande. Dopo l’ultimo episodio la sua posizione si è ulteriormente aggravata, sia per i due danneggiamenti ma anche per non aver osservato il foglio di via obbligatorio da Jesi, emesso a suo tempo dalla Questura di Ancona, infine per essere sprovvisto di documenti di identità e permesso di soggiorno.

(nella foto di repertorio la stazione FFSS di Jesi)

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2025 medaglia dorata per i 40 anni di iscrizione all’Ordine. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).