Due giornate di studi dedicate a uno dei reperti più affascinanti e misteriosi dell’archeologia picena: l’Armilla Picena, oggetto risalente al VI secolo a.C. che, sin dal XVIII secolo, incuriosisce studiosi e appassionati per la sua funzione ancora oggi sconosciuta.
Il convegno, ideato e curato dall’antropologo Giacomo Recchioni, riunirà storici dell’arte, ricercatori, docenti universitari, professionisti museali e umanisti in un dialogo multidisciplinare. Tra i relatori figurano Stefano Papetti, Oronzo Mauro, Carlo Bachetti Doria, Walter Scotucci e Americo Marconi.
Un mistero femminile legato al culto di Cupra
La peculiarità dell’Armilla Picena è la sua costante associazione con sepolture femminili, rinvenute quasi esclusivamente nell’area compresa tra i fiumi Tronto e Tenna: un territorio storicamente legato al culto della dea indigena Cupra. Questo legame, insieme alla raffinatezza del manufatto, ha alimentato nel tempo interpretazioni e ipotesi, ma senza mai giungere a una spiegazione definitiva sulla sua funzione.
I lavori del convegno
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Marco Fioravanti, dell’on. Giorgia Latini (vicepresidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione) e del consigliere comunale Patrizia Petracci, gli interventi affronteranno la storia degli studi e le più recenti acquisizioni sul reperto, in un’ottica che intreccia archeologia, storia dell’arte e antropologia.
A moderare i lavori sarà la giornalista Piersandra Dragoni, che guiderà il pubblico attraverso gli spunti offerti dai diversi studiosi, rendendo accessibile un tema tanto complesso quanto affascinante.
Il convegno rappresenta non solo un momento di confronto scientifico, ma anche un’occasione per la città di Ascoli Piceno di valorizzare il proprio patrimonio storico e archeologico, proiettandolo in una dimensione di rilevanza nazionale.