“Grazie come tecnico, uomo, giocatore capitano e bandiera”, il saluto della società leoncella al tecnico dimissionario
La notizia era già nell’aria ieri mattina, se ne parlava e si davano per sicure le dimissioni del tecnico, ma per pubblicare la notizia aspettavamo l’ufficialità, nel pieno rispetto delle parti.
Nel pomeriggio è infine arrivata la comunicazione ufficiale dalla pagina Facebook della Jesina, con le solite frasi di rito, come si conviene, in questi casi:
“La Jesina Calcio comunca le dimissioni del tecnico Marco Strappini.
La società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto, l’impegno profuso, e i risultati ottenuti che hanno portato la Jesina a disputare la finale play-off nella scorsa stagione.
La società ringrazia l’uomo Marco Strappini, per oltre un decennio giocatore, capitano e bandiera di questa squadra, e gli augura le migliori fortune personali e professionali future.
Inoltre, anche il professor Gianluca Broglia ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. La società ringrazia lo stesso per la preziosa collaborazione, l’impegno e la dedizione sempre dimostrata, augurandogli il meglio per il proprio futuro.
La squadra viene affidata a Michele Di Ruscio, attualmente allenatore in seconda.”
Tutto qui: troppo poco per sintetizzare un rapporto, quello tra Jesina e allenatore, partito tre stagioni fa, con ben altri presupposti, un programma poliennale, che aveva come obiettivo finale il ritorno in serie D.
È stato l’epilogo di questo campionato, a causare il “divorzio”, certo, prematuro, a tre giornale dalla fine, con ancora la matematica che non condanna i leoncelli.
Un campionato legittimamente ambizioso, visto il finale del precedente, al quale ha fatto seguito l’avvicinamento alla Jesina di Andrea Pieralisi e tutto il resto.
Ambizioni condivise dal pubblico, parte del quale, quello organizzato, che non ha smesso di incitare la squadra, seguendola in tutte le trasferte, lesinando applausi anche nelle giornate peggiori.
Se è vero che queste dimissioni arrivano a campionato ancora in corso e non a giochi fatti, il segnale è evidente. Al di là di ogni singola persona, il progetto è da rivedere, perché è stato sin troppo evidente che la squadra troppo spesso non è stata all’altezza delle aspettative, con incredibili capitomboli, i più clamorosi contro squadre pericolanti; un reparto difensivo che ha incassato gol come una squadra di basso livello, un centrocampo troppo spesso rimediato nell’identità, anche a causa di infortuni.
Infortuni che, certo, non sono mancati, ma con una rosa profonda come quella della Jesina, non c’è mai stata una vera emergenza.
A parte Strappini in uscita, al quale vanno comunque riconosciuti serietà e attaccamento, il progetto tecnico della Jesina va rivisto, rifondando la squadra, non prima di un chiarimento interno alla società, circa i programmi futuri, partendo da una seria analisi degli errori commessi.
Per il resto, chi scenderà in campo, in un estremo tentativo di chiudere la stagione senza lasciare nulla di intentato, dovrà fare il massimo per portare a casa i nove punti ancora a disposizione, per rispetto di tutto e di tutti..