Sospesa una fabbrica di moda e un centro massaggi, denunciata la titolare. Scoperto giro di prostituzione in un centro massaggi a Jesi
Una vasta operazione coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ha portato a una serie di controlli mirati contro la criminalità organizzata cinese in Italia, con particolare attenzione ai reati legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento del lavoro e della prostituzione. L’azione, svoltasi tra il 28 luglio e il 1° agosto, ha visto la Questura di Ancona concentrare i propri sforzi su tre attività commerciali gestite da cittadini cinesi nel territorio anconetano e nella provincia.
Sospesa una fabbrica di moda e un centro massaggi, denunciata la titolare
Il 29 luglio, con il supporto dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona, la Squadra Mobile ha ispezionato una fabbrica di assemblaggio di capi di moda. Qui sono state riscontrate gravi irregolarità: una cittadina cinese lavorava in una posizione non regolare e sono state rilevate diverse violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. L’attività è stata immediatamente sospesa e sono state comminate sanzioni per un totale di 3.300 euro.
Successivamente, un’altra attività commerciale, specializzata nella vendita di oggettistica, è stata controllata, ma in questo caso non sono emerse irregolarità.
Scoperto giro di prostituzione in un centro massaggi a Jesi
Il 31 luglio, sempre nell’ambito della stessa operazione, gli agenti della Questura dorica hanno ispezionato un centro massaggi a Jesi. Le verifiche hanno rivelato che tre donne cinesi erano impiegate in condizioni non conformi alle normative sul lavoro. Le irregolarità hanno portato alla sospensione dell’attività e a sanzioni per 2.500 euro.
Le indagini si sono approfondite, portando a una scoperta ancora più grave: la titolare del centro massaggi è stata denunciata per favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. All’interno del locale, la polizia ha rinvenuto e sequestrato 6.410 euro in contanti, ritenuti provento delle attività illecite. Una delle donne impiegate, inoltre, è stata espulsa dal Paese poiché priva di regolare permesso di soggiorno.