Un successo per la psicoterapeuta e scrittrice marchigiana, in uscita il nuovo libro della Paolella “Antartide Interiore”
Assegnato a Simona Paolella, psicoterapeuta e scrittrice, il Premio Franz Kafka Italia® alla Cultura, giunto alla XIX Edizione. Il premio è stato conferito per l’interdisciplinarietà tra arte e psicologia e per il modo in cui l’autrice esplora “i collegamenti più fini, anche e soprattutto a livelli inconsci, tra narrazione, musica, teatro e processi formativi dell’essere umano”.
Il prestigioso premio nazionale coincide con il lancio del nuovo libro dell’autrice marchigiana dal titolo Antartide Interiore, romanzo breve edito in self-publishing e disponibile nei maggiori circuiti di e-commerce editoriali.
“La giuria del premio ha voluto valorizzare l’uso dell’arte come strumento di trasformazione personale – spiega Simona Paolella – come possibilità concreta per curare l’anima e ritrovare sé stessi. Ho scritto Antartide Interiore per dare voce a quel tipo di dolore psichico che frammenta la percezione di sé e del mondo. I dettagli, osservati quasi ossessivamente, diventano espressione di una realtà interna disgregata, dove il Sé si ritira in un luogo interiore gelido e solitario. È una difesa: chiudersi, isolarsi, smettere di cercare un contatto. Credo che chiunque, almeno una volta, si sia chiuso nel proprio inverno emotivo, sperando che qualcuno trovasse la strada per entrare. Ma è proprio lì, tra quei frammenti, che può nascere un varco. Basta che lo sguardo di un Altro – autentico, presente, non giudicante – riesca a raggiungerci. È da quel momento che qualcosa può cominciare a ricomporsi, che la glaciazione intima può invertire il suo ciclo”.
Il libro: Antartide Interiore
Antartide Interiore, tratto da una storia reale, è un viaggio psicologico nelle profondità dell’animo umano; un’esplorazione della sofferenza esistenziale che minaccia di disgregare l’individuo, fino alla sua rinascita. Scritto per lettori dai sedici anni in su, appassionati di narrativa profonda, introspezione, psicologia e crescita personale, il libro affronta in chiave narrativa temi profondi legati alla sofferenza psichica, al dolore esistenziale, alla frammentazione del sé, ma anche alla possibilità di trasformazione, di rinascita, di contatto autentico con il proprio sé e con l’Altro. Un viaggio interiore che intreccia vissuti emotivi e riflessioni psicologiche, offrendo al lettore uno spazio di risonanza e consapevolezza.
La trama
La trama del libro racconta di Sam, ragazzo sprofondato in un gelido inverno emotivo dopo un tragico evento familiare che si rifugia nei dettagli per non scomparire del tutto. La realtà si deforma, gli sguardi degli altri diventano minacce e mutano in “fessure malefiche”. Ma proprio in quei dettagli si cela una verità inattesa.
La genesi di Antartide Interiore
“Durante un seminario, una ragazza si era allontanata in silenzio, sentendosi esclusa. Un’altra, notandola, le ha semplicemente offerto compagnia – racconta l’autrice – Quel gesto ha aperto una breccia: la ragazza ha iniziato a piangere, e ha raccontato che da mesi viveva un dolore devastante per il suicidio del fratello. Quell’episodio mi ha colpita profondamente, perché nella clinica e nella vita vera vedo spesso questo: il dolore spinge a chiudersi, ma è proprio quella chiusura a generare la percezione di essere rifiutati e soli.
Ho voluto raccontare questa dinamica attraverso Sam, protagonista del mio romanzo. Un uomo che si è spento piano piano dopo una perdita troppo grande. Ma anche un uomo che, come tanti, può ancora rinascere, se qualcuno gli tende la mano. Un tema che affonda le radici nella psicotraumatologia e nella psicoterapia relazionale trattata da studiosi come Herman, Winnicott e Levine”.