Non si tratta di una scelta tecnica, ma di carattere professionale
Cresciuto nel settore giovanile dell’Aurora, diventato un punto di riferimento importante, tanto da essere nominato capitano, Antonio Valentini lascia Jesi dopo tanti anni. Non si tratta di una scelta tecnica, ma di una importante opportunità per il futuro professionale, l’accesso ad un Master MISA alla Bocconi su “Imprenditorialità e Strategia aziendale” che porterà Antonio a Milano, ad un passo dalla laurea triennale in Economia e Commercio alla Politecnica delle Marche.
La società, ribadendo che lo aspetterà appena conclusa l’esperienza, ha assecondato il suo desiderio, dandogli il pieno via libera. A Milano Valentini avrà la possibilità di continuare a giocare nel Bocconi Men’s Basketball Team, squadra appena stata promossa in B Interregionale.
«Lascio un ambiente fantastico – le parole del capitano – in cui sono cresciuto sportivamente ma anche nelle tantissime relazioni intessute con la città e con il mondo del basket. È un arrivederci pieno di “grazie” per tutti quelli che mi hanno consentito questa crescita, il mio messaggio ai giovani, dopo questa intensa esperienza, è che con l’impegno ed il sacrificio si può superare ogni cosa e lo sport è il veicolo migliore per capirlo. Grazie davvero a tutti, non è facile per me ma certe opportunità vanno colte e dunque, per un po’, mi trasferirò a Milano».
«Antonio è e rimane uno di noi – il saluto a nome della società da parte di Altero Lardinelli– ha compiuto il percorso che ogni genitore spererebbe per suo figlio. Con umiltà, determinazione, perseveranza ed autorevolezza è riuscito ad affermarsi come giocatore di basket e a costruirsi un percorso altrettanto importante come studente Come società siamo fieri di lui, ha iniziato da ragazzino nel nostro minibasket, è arrivato in prima squadra diventandone capitano. Si è tolto delle bellissime soddisfazioni e oltre allo sport è riuscito a raggiungere traguardi importanti anche nello studio, che avrà modo di arricchire a Milano grazie a questa opportunità che si è creato. La nostra porta per Antonio, ovviamente, sarà sempre aperta».